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18 Luglio 2025 - 18:30
Foto di repertorio
Un passo importante per i produttori piemontesi: il Ministero dell’Agricoltura e Agea hanno esteso l’accesso al cosiddetto “pegno rotativo” anche ai mosti parzialmente fermentati, includendo di fatto due vini simbolo della regione come il Moscato d’Asti e il Brachetto, colpiti da problemi di esubero.
La misura, sollecitata dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, consente ora a queste produzioni di ottenere liquidità immediata offrendo in garanzia il prodotto ancora in magazzino. Un prestito bancario che fino a oggi era riservato ai soli vini, ma che ora si apre anche ai mosti, alleggerendo le giacenze e sostenendo i pagamenti ai viticoltori.
Per accedervi, i produttori dovranno presentare la domanda attraverso il Sian, la piattaforma informatica gestita da Agea, già aggiornata per recepire la novità. L’assessore regionale Paolo Bongioanni ha ringraziato i dirigenti di Masaf e Agea per la rapidità dell’intervento, definendolo una risposta concreta alle difficoltà del comparto.
In attesa delle nuove misure previste dalla Commissione Europea per il 2025, la Regione sta lavorando a una serie di interventi per fronteggiare gli esuberi di prodotto. Tra le ipotesi: la riduzione del 15% dell’annata 2024 mediante utilizzo di vino dell’anno precedente, l’abbassamento dei rapporti di resa uva-vino già dalla vendemmia 2025, lo stoccaggio volontario e la vendemmia verde, che prevede il taglio anticipato dei grappoli ancora acerbi. Più a lungo termine, si valuta anche la riduzione delle autorizzazioni per nuovi impianti o l’espianto incentivato.
Parallelamente, la promozione resta un asse strategico. Il Piemonte è presente questo fine settimana a Vinitaly Calabria, a Sibari, per valorizzare le sue 60 denominazioni tra Doc e Docg. Missioni promozionali sono già state avviate anche in Cina, Giappone e Paesi scandinavi, mercati in cui i vini piemontesi registrano ottime performance.
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