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Chikungunya, allarme virus in Europa: epidemia in Francia e primi casi in Italia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte: “5,6 miliardi di persone vivono in aree a rischio”

Chikungunya, allarme virus in Europa: epidemia in Francia e primi casi in Italia

Foto di repertorio

Dopo il West Nile, un nuovo virus minaccia l’estate europea. Si tratta del chikungunya, trasmesso dalle zanzare e già responsabile di un’epidemia in Francia. L’allerta è arrivata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha definito la situazione un “rischio globale”, con la possibilità concreta di un’espansione anche in Italia.

La preoccupazione si fonda su numeri significativi: secondo l’Oms, ben 5,6 miliardi di persone in 119 Paesi vivono in aree potenzialmente esposte al contagio. “Stiamo assistendo alla ripetizione della storia”, ha dichiarato da Ginevra Rojas Alvarez, facendo riferimento alla diffusione mondiale del virus tra il 2004 e il 2005, che colpì oltre mezzo milione di persone.

Il chikungunya si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette, soprattutto del genere Aedes. I sintomi principali includono febbre improvvisa, forti dolori articolari, mal di testa, nausea, affaticamento e rash cutaneo. In alcuni casi, i dolori possono persistere per mesi, rendendo difficile la ripresa completa, soprattutto nei soggetti più fragili.

Ad oggi non esiste una cura specifica per la malattia, ma solo trattamenti sintomatici. Le autorità sanitarie raccomandano la prevenzione come arma principale: l’uso di repellenti, l’adozione di abiti coprenti, l’installazione di zanzariere e la riduzione dei ristagni d’acqua nelle abitazioni sono misure fondamentali per limitare la diffusione del virus.

In Italia sono stati segnalati i primi casi sporadici, ma la mappa dei contagi è in espansione, alimentando le preoccupazioni per le zone più calde e umide del Paese. La sorveglianza sanitaria è stata intensificata e il monitoraggio degli insetti vettori è attivo in più regioni.

L’attenzione resta alta anche sul fronte dei vaccini: negli Stati Uniti è stato approvato il primo antidoto contro il chikungunya, ma non è ancora disponibile in Europa. Nel frattempo, resta fondamentale evitare l’esposizione alle zanzare, specialmente nelle ore serali e nelle zone rurali o costiere.

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