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Salute
26 Luglio 2025 - 16:55
Foto di repertorio
È stato confermato a Bentivoglio, nel Bolognese, il primo caso autoctono di virus Chikungunya registrato in Italia nel 2025. Il paziente, rientrato da un'area a rischio, rappresenta il “caso zero” che ha attivato le procedure del Piano regionale di sorveglianza.
Le autorità sanitarie hanno avviato misure preventive immediate, tra cui disinfestazioni mirate e il coinvolgimento dei medici di medicina generale. L'obiettivo è contenere l’eventuale diffusione locale del virus, veicolato dalla zanzara tigre (Aedes albopictus).
L'allerta riguarda anche il Veneto: a Rovigo, dove il paziente ha soggiornato per diversi giorni, è stata emessa un’ordinanza d’emergenza con interventi nella zona del Conservatorio “Francesco Venezze”. A Piacenza, invece, si attendono conferme su un caso sospetto, già sottoposto a protocolli sanitari.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, dal 1° gennaio al 22 luglio 2025, in Italia si contano 30 casi di Chikungunya, di cui 29 associati a viaggi all’estero e uno – quello di Bentivoglio – di trasmissione locale. I casi di dengue rilevati nello stesso periodo sono 96, di cui 3 autoctoni.
La Chikungunya è una malattia virale tropicale trasmessa da zanzare infette, non contagiosa da persona a persona. Dopo un’incubazione di 4-8 giorni, provoca febbre alta, dolori articolari intensi, rash cutanei e affaticamento. Non esistono terapie specifiche né un vaccino diffuso: si interviene solo sui sintomi.
L’Oms ha segnalato una nuova ondata globale partita da La Réunion nei primi mesi del 2025, diffusasi poi in Madagascar, Kenya, India e Sud-est asiatico, fino a raggiungere l’Europa. In Francia sono stati rilevati 833 casi importati e 12 focolai autoctoni, soprattutto nel Sud.
Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità includono l’uso di repellenti, attenzione ai sintomi post-puntura e particolare vigilanza su anziani e neonati, che possono manifestare sintomi più gravi o difficili da riconoscere.
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