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Il caso
30 Luglio 2025 - 08:42
Due treni, un solo corpo. Il primo lo ha colpito senza che nessuno se ne accorgesse. Il secondo, in arrivo da Mercenasco e diretto a Ivrea, lo ha travolto ancora all’alba, lunedì 21 luglio, a poche centinaia di metri dalla stazione di Strambino. Un uomo senza nome, forse un clochard, trovato sui binari, senza documenti, senza una storia certa. Solo gli abiti addosso – taglie e colori diversi – a suggerire una vita ai margini. I primi accertamenti medico-legali hanno chiarito almeno questo: il corpo era già stato investito una prima volta. Nessuna traccia di omicidio, dicono gli inquirenti, e per ora si indaga su due ipotesi: un suicidio o un incidente. La seconda possibilità, in particolare, tiene conto della conformazione del tratto ferroviario: una via stretta, tra binari e vegetazione, dove il passaggio di un treno può diventare fatale anche solo per effetto del risucchio. Nessuno ha ancora reclamato la salma. Né familiari, né conoscenti. E nulla lascia pensare che l’uomo vivesse in zona: se così fosse, qualcuno avrebbe lanciato l’allarme.
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