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Il caso
30 Luglio 2025 - 18:04
La Procura di Torino ha aperto un fascicolo sulle prestazioni in regime di intramoenia allargata svolte da medici della Città della Salute e della Scienza all’interno della Clinica Fornaca, struttura privata torinese collegata al gruppo Humanitas. L’indagine, ancora in fase esplorativa, è coordinata dai pm Giulia Rizzo e Mario Bendoni e si inserisce in un quadro più ampio partito da un’inchiesta madre, già sfociata in un processo a carico di sedici dirigenti sanitari.
Al centro dell’attenzione ci sono le modalità con cui venivano gestiti i compensi, i preventivi e i rapporti tra pubblico e privato. Secondo le ipotesi investigative, in più casi sarebbero stati proposti preventivi al rialzo, avvicinando le cifre ai massimali previsti dalle assicurazioni sanitarie, senza che vi fosse una formale autorizzazione dell’ospedale pubblico. Il sospetto è che clinica e medici abbiano trattato direttamente con i pazienti, bypassando l’amministrazione della Città della Salute. In caso di ribasso imposto dai fondi assicurativi, a subire la decurtazione sarebbe stata solo la quota spettante all’ente pubblico, mentre le quote destinate ai medici e alla clinica sarebbero rimaste inalterate. Inoltre, in molti casi, i pagamenti sarebbero avvenuti direttamente ai medici, senza tracciabilità e senza il versamento obbligatorio del 5% all’ospedale, come previsto dalla legge Balduzzi per l’intramoenia allargata. È proprio da queste anomalie contabili che è partita l’indagine principale, da cui sono emersi successivamente filoni secondari, compreso quello legato alla clinica Fornaca.Immediata la replica della struttura privata, che in una nota ha dichiarato di aver «appreso con stupore» delle indagini e ha ribadito di aver «operato nella più totale correttezza».
La Fornaca specifica che ogni prestazione in intramoenia allargata è formalmente autorizzata dalla Città della Salute, e che i compensi vengono decisi, validati e incassati dall’ente pubblico. La clinica aggiunge inoltre di aver più volte chiesto un confronto formale con l’amministrazione per chiarire le posizioni economiche su cui esistono divergenze. La clinica respinge ogni ipotesi di condotte scorrette e denuncia un clima che, si legge nella nota, «sta disorientando i pazienti e creando incertezza attorno al percorso di cura, con gravi ripercussioni anche per i professionisti coinvolti».
Anche la direzione della Città della Salute ha diffuso una nota in cui conferma che la convenzione con la Fornaca sarà prorogata fino al 15 settembre. «Nulla cambierà per i pazienti già prenotati o per coloro che intendano rivolgersi alla struttura» chiarisce l’azienda sanitaria.
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