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Interventi ambientali

Lo sapevi che vicino a Novara c’è una palude piena di vita?

Dalla carpa rimossa al tritone salvato: tutto sulla trasformazione delle Paludi di Casalbeltrame

Lo sapevi che vicino a Novara c’è una palude piena di vita?

Un'importante opera di recupero ambientale è stata completata nella riserva naturale delle Paludi di Casalbeltrame, un’area protetta che si estende su oltre 640 ettari nei territori di Biandrate, Casalbeltrame e Casalino, nel Novarese.

L’intervento rientra tra le azioni di compensazione ambientale legate al consumo di suolo verificatosi nel Comune di San Pietro Mosezzo. Si tratta di un’iniziativa che coniuga tutela dell’ambiente e collaborazione interistituzionale, promuovendo un modello virtuoso di sviluppo sostenibile.

“La riqualificazione della Palude di Casalbeltrame ha un duplice valore: da un lato rappresenta un'importante azione a favore della biodiversità, dall’altro offre nuove occasioni di fruizione responsabile del territorio”, afferma Erika Vallera, commissaria dell’Ente di gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore.
“È un esempio concreto di come pubblico e privato possano agire insieme per produrre benefici concreti per l'ambiente e le comunità locali. Ringrazio il Comune di San Pietro Mosezzo per aver scelto di contribuire a questo progetto, pur non ricadendo nell’area direttamente interessata”, ha aggiunto Vallera.

Un’area strategica per la fauna e la sensibilizzazione ambientale

La riserva rappresenta un’importante tappa nella rotta migratoria degli uccelli tra i fiumi Ticino e Sesia. Al suo interno si trova un’oasi di circa 10 ettari di proprietà della Regione Piemonte, sede di una stazione di inanellamento e di due strutture in legno pensate per l’educazione ambientale e l’osservazione naturalistica.

Gli interventi di riqualificazione

Tra le azioni portate a termine figurano la ristrutturazione degli edifici esistenti, la sistemazione della viabilità interna, e l’installazione di barriere e cancelli per garantire la sicurezza degli accessi.

Sul fronte ambientale, si è provveduto alla rimozione di piante invasive come Acer negundo e Quercus rubra, al trasferimento di esemplari di carpa comune (Cyprinus carpio) – specie alloctona dannosa per gli ambienti umidi – e all’eliminazione della testuggine esotica Trachemys scripta. Inoltre, sono state ripristinate le zone umide interne per favorire la riproduzione del tritone crestato italiano (Triturus carnifex), specie protetta.

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