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La sentenza
12 Agosto 2025 - 05:03
La Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna di un datore di lavoro per un grave infortunio avvenuto in una fabbrica nel 2017. Un dipendente, mentre recuperava polvere da sparo e bossoli esausti vicino a una macchina per il caricamento delle cartucce, era rimasto gravemente ustionato a causa di un principio d’incendio innescato da un cavo elettrico danneggiato. Il datore di lavoro è stato ritenuto responsabile per non aver garantito la sicurezza del macchinario, che risultava obsoleto e non in grado di bloccare l’alimentazione elettrica in caso di accesso alla parte bassa. Il sistema di protezione, secondo i giudici, era facilmente aggirabile e non impediva comportamenti rischiosi, anche se imprudenti ma prevedibili da parte del personale. Per questo è stato condannato per lesioni personali colpose gravi e dovrà pagare una multa di 120 euro. La Corte ha anche revocato il beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso in primo grado. La Cassazione ha confermato la decisione, sottolineando che il datore di lavoro è tenuto a prevenire gli incidenti anche quando derivano da errori dei lavoratori, se i rischi erano noti e gestibili.
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