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Chi comanda nella Sanità piemontese

Per essere un vero leader non basta il papillon

Thomas Schael: il destino incerto del commissario tra stile decisionista e necessità di empatia

Per essere un vero leader non basta il papillon

Thomas Schael

Le voci si rincorrono da alcuni giorni. Qualcuno lo dà per certo, altri per probabile, altri ancora per possibile. Parliamo del destino del commissario della Città della Salute e della Scienza Thomas Schael, detto il “tedesco”. Se non sarà cacciato, potrebbe essere indotto a spontanee dimissioni, solo pochi mesi dopo essere stato chiamato ad uno degli incarichi più complessi, ma altrettanto prestigiosi della Sanità piemontese. Rumors riferiscono che avrebbe perso la fiducia dell’assessore Federico Riboldi, mentre il presidente Cirio sembra volersene stare il più lontano possibile dalla vicenda. In verità, e questo è evidente, la condanna inflitta dal Giudice del lavoro alla Città della Salute per comportamenti antisindacali, avrebbe messo in risalto lo stile eccessivamente decisionista di Schael, non particolarmente gradito ai sindacati, ma anche ai lavoratori e ai dirigenti dei suoi ospedali. I conti non in ordine e che il manager non è riuscito a far quadrare, c’entrano poco.

In sei mesi neppure Mandrake avrebbe centrato il bersaglio. Se Schael se ne andrà, è solo ed esclusivamente per una questione di relazioni. Oggi ai vertici delle aziende pubbliche (ma ciò accade anche in quelle private), non viene più chiesto di “comandare”, ma di motivare, dialogare per creare un clima di armonia che aiuti il lavoro e il raggiungimento degli obiettivi. I manager più ricercati, o i capi che dir si voglia, sono quelli che riescono ad essere empatici con i loro sottoposti. Così affermano concordi gli studi più recenti di gestione delle risorse umane nelle aziende. Negli ultimi due anni negli Stati Uniti si è registrata un’impennata di licenziamenti di dirigenti, mentre le maestranze sono rimaste grosso modo le stesse. Insomma, non basta esibire il papillon per essere un vero leader.

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