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Istruzione
19 Agosto 2025 - 16:15
Con l’inizio del nuovo anno scolastico, previsto per il primo settembre 2025, centinaia di istituti italiani rischiano di partire senza un preside in sede. Le scuole interessate dovranno quindi essere affidate temporaneamente a dirigenti provenienti da altri istituti, entrando così in regime di reggenza.
A segnalare la situazione è Dirigentiscuola, associazione sindacale che rappresenta 1.500 dirigenti su un totale di circa 7.500 titolari. Il sindacato ha inviato una lettera aperta al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sottolineando l’urgenza di rispettare l’impegno di garantire “una scuola, un dirigente”, eliminando così il ricorso sistematico alle reggenze. Tra i casi più critici, viene evidenziata la Liguria: delle 17 sedi vacanti solo sei saranno affidate a dirigenti titolari.
Dal Ministero si precisa tuttavia che negli ultimi due anni scolastici (2024/25 e 2025/26) le reggenze sono diminuite grazie a quasi 900 nuove immissioni in ruolo, attingendo sia dalle graduatorie del concorso riservato sia da quelle ordinarie. L’istituto della reggenza, spiegano le fonti ministeriali, è tornato a svolgere la sua funzione ordinaria: coprire temporaneamente una scuola solo quando il dirigente titolare è assente per aspettativa, incarichi sindacali o distacchi vari. Per l’anno scolastico 2025/26, su 7.389 scuole statali, le reggenze previste saranno tra le 300 e le 400, principalmente per far fronte a queste assenze legittime e temporanee.
Dirigentiscuola ribadisce l’esigenza di ripristinare l’incarico di presidenza, già previsto da normative precedenti e sperimentato con successo. Tra le soluzioni avanzate c’è anche l’assegnazione provvisoria delle sedi libere del Sud ai dirigenti attualmente fuori regione, consentendo ai vincitori di concorso di accedere più rapidamente a incarichi dirigenziali temporanei. Secondo il sindacato, interventi di questo tipo garantirebbero giustizia ai dirigenti “esiliati” e offrirebbero opportunità immediate ai nuovi vincitori di concorso.
Oltre ai dirigenti, il sistema scolastico italiano deve affrontare un’altra criticità: la carenza di docenti. Nonostante il Ministero abbia assunto oltre 50.000 insegnanti nei primi mesi del 2025, il numero di cattedre scoperte resta rilevante. Secondo le stime, serviranno più di 35.000 supplenti, di cui oltre 18.000 per posti di sostegno in deroga, necessari per gli alunni con disabilità. Le cause principali includono pensionamenti, mancate stabilizzazioni, congedi di maternità e l’aumento della domanda di insegnanti specializzati in sostegno. Questo deficit ha ripercussioni dirette sulla continuità didattica e sul mantenimento del tempo pieno nelle scuole primarie, anche se non esiste ancora un censimento ufficiale delle scuole interessate.
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