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19 Agosto 2025 - 23:35
La pratica di fingere la propria età per accedere ai social è molto diffusa
Le piattaforme digitali sono sotto pressione: governi e opinione pubblica chiedono più tutele per i minori. YouTube risponde introducendo un sistema di intelligenza artificiale capace di riconoscere se dietro un account che dichiara un’età adulta si nasconde in realtà un bambino.
Il meccanismo non si basa solo sui dati anagrafici dichiarati, ma osserva i comportamenti: tipologia di video guardati, frequenza di utilizzo, anzianità dell’account. James Beser, direttore della gestione prodotti di YouTube Youth, chiarisce che l’obiettivo è «dedurre l’età di un utente indipendentemente dalla data di nascita registrata», così da calibrare automaticamente contenuti e protezioni.
Se emergono incongruenze, l’utente riceve un avviso e deve verificare la propria identità con un documento, un selfie o una carta di credito. Una procedura che vuole bilanciare due esigenze opposte: garantire sicurezza ai minori e mantenere semplice l’accesso agli adulti.
Intanto, il dibattito cresce a livello internazionale. In Australia dal 10 dicembre scatterà il divieto di accesso a YouTube per i minori di 16 anni, una norma che ha già fatto scuola. Canberra giustifica la misura con il rischio degli “algoritmi predatori”, accusati di spingere i ragazzi verso contenuti pericolosi. Altri Paesi stanno valutando se seguire la stessa linea.
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