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I dati

Bonus ristrutturazioni, 6 italiani su 10 puntano sui lavori condominiali

Secondo l’analisi del CAF Acli, il 43% dei contribuenti ha usufruito della detrazione: dal 2026 le agevolazioni saranno ridotte

Bonus ristrutturazioni, 6 italiani su 10 puntano sui lavori condominiali

Un’analisi condotta dal CAF Acli sui modelli 730 presentati quest’anno ha messo in luce come i contribuenti italiani sfruttino il bonus casa. Per la prima volta è stato possibile distinguere con chiarezza tra chi ha ristrutturato la propria abitazione e chi, invece, ha usufruito della detrazione per interventi sulle parti comuni del condominio.

Come viene utilizzato il bonus

Dai dati citati dal Sole24Ore emerge che il 60% dei beneficiari ha indicato in dichiarazione spese relative a lavori condominiali. L’importo medio portato in detrazione si attesta sui 493 euro, cifra che riflette soprattutto interventi di piccola entità.

Quanti contribuenti ne hanno approfittato

Tra lavoratori e pensionati che hanno affidato la dichiarazione al CAF Acli, il 43,3% ha sfruttato il bonus. Le casistiche sono variegate:

  • 15% solo lavori condominiali,

  • 17,3% solo sulla propria abitazione,

  • 11% su entrambe le tipologie.

In sintesi, sei beneficiari su dieci hanno avuto rimborsi per spese relative a parti comuni, pari a circa un quarto del totale di chi ha richiesto la detrazione.

Andamento della spesa negli anni

Il valore medio detratto, oggi pari a 493 euro, è inferiore al livello registrato nel 2021 (523 euro) ma superiore al minimo del 2024 (478 euro). Secondo gli esperti, questa tendenza riflette la diffusione di strumenti come la cessione del credito e lo sconto in fattura, che hanno modificato il modo in cui i cittadini affrontano gli interventi.

Come funzionano le detrazioni condominiali

Gli interventi condominiali tendono a ripetersi nel tempo: caldaie, cornicioni, tinteggiature. Nel 2025, ogni contribuente ha compilato in media 3,7 righe nel 730 legate a lavori condominiali, un dato stabile da cinque anni. La cifra media di 493 euro deriva dunque dalla somma di più piccoli lavori (circa 133 euro l’uno per singolo condomino).

Le modifiche alle aliquote e i possibili effetti

Il beneficio fiscale si ridurrà progressivamente:

  • 202550% sulla prima casa, 36% sulla seconda,

  • 2026-202736% sulla prima, 30% sugli altri immobili.

Questo calo potrebbe rendere più difficile ottenere l’approvazione di lavori consistenti nelle assemblee, soprattutto per le seconde case. Gli interventi urgenti o di piccola entità, invece, dovrebbero risentirne meno.

Quanti usano più bonus

Solo il 30% dei contribuenti si è limitato a un’unica voce di spesa, mentre il 70% ha cumulato più detrazioni:

  • 19,1% due interventi,

  • 13,3% tre interventi,

  • 37,6% quattro o più,

  • 8,5% oltre otto bonus.

Cosa conviene fare entro il 2025

Per chi sta pensando a una ristrutturazione, il consiglio è chiaro: avviare e pagare i lavori entro il 2025 per non perdere le attuali aliquote (50% della spesa sulla prima casa, con un tetto massimo di 96.000 euro).

Non serve completare l’intervento entro l’anno, ma le spese sostenute dal 2026 in poi verranno rimborsate con percentuali inferiori.

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