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Cronaca
20 Agosto 2025 - 17:00
Foto di repertorio
Dopo anni di silenzio, in Italia si torna a parlare di “mucca pazza”. A riaccendere l’attenzione è il caso di Edoardo Righetto, imprenditore di 61 anni, morto il 12 agosto all’ospedale di Padova a causa di un’encefalopatia da prioni, una patologia rara e senza cura che appartiene allo stesso gruppo di malattie della Bovine Spongiform Encephalopathy (BSE).
I primi sintomi si erano manifestati mesi fa con dolori al piede. Il 14 luglio i medici della Neurologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova avevano confermato la diagnosi, prevedendo una rapida evoluzione della malattia.
Le encefalopatie spongiformi trasmissibili sono malattie degenerative e letali che colpiscono soprattutto il cervello. Si sviluppano quando una proteina, la PrP, assume una forma anomala trasformandosi in prione, in grado di contagiare altre proteine e di danneggiare irreversibilmente il tessuto cerebrale.
Secondo gli esperti, esistono tre forme principali: sporadiche, senza cause note; familiari, legate a mutazioni genetiche ereditarie; e acquisite, quando il contagio avviene da un altro organismo. La BSE, nota come morbo della mucca pazza, appartiene a quest’ultimo gruppo ed è stata collegata al consumo di carne contaminata.
Nel caso dell’imprenditore padovano non è ancora chiaro quale sia l’origine della malattia. Gli esami in corso richiederanno mesi prima di fornire risposte definitive. Nel frattempo, la vicenda riporta alla memoria i timori che all’inizio degli anni Duemila avevano scosso l’Europa.
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