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Novità nautiche

La nuova arma subacquea della Royal Navy: il Regno Unito lancia il primo sottomarino autonomo

Il progetto triennale segna un passo decisivo nella strategia AUKUS: aprirà la strada a una forza navale ibrida

La nuova arma subacquea della Royal Navy: il Regno Unito lancia il primo sottomarino autonomo

Il panorama della difesa marittima britannica si arricchisce di una novità dirompente con il lancio di Excalibur, il primo sottomarino autonomo di grandi dimensioni sviluppato dalla Royal Navy. Si tratta di un progetto nato tre anni fa e che oggi rappresenta una pietra miliare verso l’integrazione dei sistemi robotici nelle operazioni subacquee, inserito nella cornice strategica di AUKUS, la cooperazione tra Regno Unito, Stati Uniti e Australia per il dominio marittimo globale.

Lungo 12 metri, largo due e con una stazza di 19 tonnellate, Excalibur è il veicolo subacqueo autonomo più grande mai varato dalla Marina britannica. Costruito dall’azienda MSubs nell’ambito del progetto Cetus, è stato testato per la prima volta in remoto dall’Australia, a oltre 16.000 chilometri dalla base di Devonport, dimostrando la piena interoperabilità tra le flotte britannica e australiana. Alla sperimentazione ha preso parte anche il Giappone, in un’ottica di rafforzamento delle comunicazioni subacquee e della cooperazione strategica nell’Indo-Pacifico.

Excalibur non è destinato subito a missioni operative, ma funge da piattaforma sperimentale per sviluppare soluzioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), nonché per testare la capacità di trasportare carichi modulabili. Inserito nella Fleet Experimentation Squadron, lavora in coordinamento con assetti navali tradizionali come l’XV Patrick Blackett, aprendo la strada a una flotta ibrida fatta di mezzi con e senza equipaggio. Le prove in mare saranno cruciali per perfezionare comandi, controlli e integrazione in scenari complessi.

La nuova tecnologia si inserisce nella strategia britannica di mantenere la supremazia nel dominio sottomarino, fondamentale per la protezione delle infrastrutture strategiche e il sostegno alle alleanze occidentali. Come sottolineato dal comandante Marcus Rose, la gestione autonoma di veicoli di queste dimensioni rappresenta “un’evoluzione strategica” che consente di disporre di forze combinate e resilienti, capaci di operare anche in contesti ostili.

Il nome scelto, Excalibur, richiama la leggendaria spada di Re Artù e riflette la volontà del Regno Unito di consolidare la propria leadership strategica nel futuro marittimo globale. Un progetto che testimonia l’importanza della collaborazione tra industria e forze armate per accelerare l’adozione di tecnologie dirompenti, anticipando le nuove minacce che emergono nello scacchiere internazionale.

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