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Innovazione piemontese

Inquinamento acustico marino: la rivoluzione tecnologica parte dal Politecnico di Torino

Metamateriali intelligenti per salvare gli habitat marini: al Politecnico di Torino parte il progetto Poseidon

Inquinamento acustico marino:  la rivoluzione tecnologica parte dal Politecnico di Torino

Immaginate barriere acustiche sottili come fogli di carta che possono sostituire muri di un metro di spessore, o "scudi sismici" in grado di proteggere gli edifici dai terremoti. Questo scenario sta diventando realtà grazie ai metamateriali, una tecnologia rivoluzionaria sviluppata al Politecnico di Torino.

POSEIDON: UN PROGRAMMA PER SALVARE I MARI DAL RUMORE
Il professor Marco Miniaci del Politecnico di Torino sta guidando il progetto Poseidon, finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca, per combattere l'inquinamento acustico sottomarino. I nostri mari stanno infatti diventando sempre più rumorosi a causa delle attività umane come parchi eolici offshore, estrazione mineraria e traffico navale, minacciando la vita marina. Il suono sott'acqua ha lunghezze d'onda cinque volte superiori rispetto all'aria e, attualmente, richiede barriere acustiche enormi e invasive. Per questo, al Politecnico si sta lavorando alla creazione di metamateriali. Ma cosa sono? 

Si tratta di materiali artificiali dalle proprietà incredibili: a differenza di quelli tradizionali, le loro caratteristiche non dipendono da cosa sono fatti, ma da come sono strutturati. Per capire meglio, basta pensare a un origami: la stessa carta, infatti, può diventare rigida o flessibile semplicemente cambiando il modo in cui viene piegata. Questi materiali "intelligenti" possono comportarsi in modi che sfidano il senso comune: espandersi quando vengono compressi, piegarsi nella direzione opposta alla forza applicata, o assorbire completamente le vibrazioni. Per questo sono stati scelti: serviranno a creare una barriera spessa pochi centimetri, elegante ma efficace quanto una tradizionale di un metro.

Il successo del progetto ha dato lo slancio per una nuova iniziativa, sempre con protagonista il Politecnico di Torino. Si tratta di Dream, una ricerca finanziata dal Ministero dell'Università e della Ricerca con fondi del PNRR che punta ad estendere l'uso dei metamateriali alla sismologia e al recupero energetico, creando "scudi sismici" che possano ridirigere le onde sismiche e proteggere gli edifici dai terremoti.

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