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furto auto
23 Agosto 2025 - 10:35
Una nuova stretta contro i furti di auto e moto è allo studio del Parlamento. La commissione Giustizia del Senato ha avviato l’esame di un disegno di legge che punta a inasprire le sanzioni per chi commette questo reato, introducendo aggravanti specifiche, la confisca obbligatoria dei beni e lo stop ai benefici penitenziari.
Il provvedimento nasce da un’esigenza urgente, documentata dai numeri. Nel 2024 in Italia sono stati rubati oltre 136.000 veicoli, con un +3% rispetto all’anno precedente. Solo per le automobili, l’incremento è stato del 6%, ma è sul fronte dei veicoli commerciali che si registra l’impennata più allarmante: +112%.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, supportati da altri studi e report, il fenomeno ha assunto dimensioni sistemiche, con i veicoli rubati spesso smontati nel giro di poche ore e i pezzi inviati verso Est Europa, Nord Africa e Medio Oriente. La Fiat Panda è la più gettonata tra le auto sottratte. Il fenomeno è diffuso in tutta Italia, ma si concentra in particolare in Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia, dove avvengono quasi 8 furti su 10. «Un fenomeno criminale in crescita – si legge nella relazione – che crea allarme sociale e problemi di ordine pubblico».
Nel dettaglio, il disegno di legge interviene sull’articolo 625 del Codice penale, inserendo tra le circostanze aggravanti a effetto speciale quella di aver commesso il furto su autoveicoli, motocicli o mezzi di trasporto privati.
La pena prevista è la reclusione da due a sei anni, soglia che consente l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche, ampliando così le possibilità investigative. Viene inoltre introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza per chi viene colto mentre commette il reato.
Dal punto di vista patrimoniale, viene stabilita la confisca obbligatoria, anche per equivalente, del prodotto, del prezzo o del profitto del reato. Inasprite anche le sanzioni per la ricettazione di veicoli provenienti da furti aggravati. Infine, il ddl prevede che la commissione del furto aggravato nei casi specifici legati ai mezzi di trasporto privati sia considerata ostativa alla concessione di benefici penitenziari, come misure alternative al carcere.
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