l'editoriale
Cerca
INFO UTILI
28 Agosto 2025 - 13:15
Con la fine dell'estate, il mercato del lavoro si risveglia. Settembre è tradizionalmente il mese d'oro per le assunzioni, con una ripresa significativa che, secondo LinkedIn, vede i dati francesi impennarsi del 113%, seguiti da Regno Unito (+44%) e Paesi Bassi (+65%). Ma se il ritorno alla routine riaccende la speranza di una nuova carriera, si riaccendono anche le sirene dei pericoli online. Le piattaforme professionali come LinkedIn e Indeed mettono in guardia da un crescente fenomeno: le truffe mascherate da offerte di lavoro.
La nuova ondata di raggiri è sempre più sofisticata e sfrutta anche l'intelligenza artificiale per creare annunci ingannevoli e invogliare i candidati a uscire dalle piattaforme sicure. Spesso queste comunicazioni provengono da profili sconosciuti e invitano a continuare la conversazione su app di messaggistica non professionali, un campanello d'allarme da non sottovalutare.
Per evitare di cadere nella rete dei truffatori, è fondamentale imparare a riconoscere gli indizi che un'offerta di lavoro non è quello che sembra.
Requisiti troppo vaghi: gli annunci di lavoro legittimi sono precisi. Se una posizione richiede solo competenze generiche, come "saper usare un computer" o "essere maggiorenni", è probabile che l'obiettivo non sia trovare un candidato, ma raccogliere dati personali. Gli annunci seri cercano sempre competenze ed esperienze specifiche.
Stipendi esagerati: quando un'offerta entry-level promette una retribuzione incredibilmente alta, come 75.000 dollari, ovvero 64.740 euro, per 15-20 ore di lavoro settimanale, la regola d'oro è che se è troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è. Un compenso fuori mercato, unito a una flessibilità totale di orario e luogo, è un chiaro segnale di allerta.
Assenza di contatti: Gli annunci genuini forniscono sempre un modo per contattare l'azienda o il recruiter. Se mancano nome, cognome, indirizzo email aziendale o riferimenti a dipendenti su LinkedIn, il sospetto è più che lecito.
Richieste immediate e insolite: Se ricevi un'offerta di lavoro "immediata" senza aver superato un processo di selezione, diffida. Inoltre, un recruiter che ti contatta direttamente su LinkedIn dovrebbe avere un badge di verifica e un profilo attivo con foto, follower e post pubblici. Diffida sempre di chi chiede di chattare al di fuori della piattaforma e, soprattutto, non fornire mai informazioni personali sensibili come il numero di previdenza sociale, di passaporto o i dati del conto bancario.
La prudenza è la migliore alleata. Prima di candidarsi, è sempre consigliabile fare una ricerca approfondita sull'azienda, visitando il suo sito ufficiale e verificando l'indirizzo e i profili dei dipendenti su LinkedIn.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..