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L'arresto

Terrorista dell'Isis voleva uccidere Papa Francesco a Trieste. Arrestato in Olanda

Hasan Uzun avrebbe lasciato una pistola in stazione per colpire il pontefice durante la visita del 6 luglio

Terrorista dell'Isis voleva uccidere Papa Francesco a Trieste. Arrestato in Olanda

È stato arrestato in Olanda e poi estradato nel carcere di Trieste, Hasan Uzun, cittadino turco di 46 anni, sospettato di essere legato all’Isis K. Secondo quanto rivelato da Il Piccolo, sarebbe lui l’uomo dietro la pistola ritrovata in un bar della stazione di Trieste che sarebbe dovuta servire per compiere un’attentato a Papa Francesco durante la sua visita nella città friulana lo scorso 6 luglio.

Su Uzun pendeva un mandato di arresto europeo emesso dal Giudice per le Indagini preliminari Marco Casavecchia, ma sulla vicenda era calato il più stretto riserbo per i sospetti, emersi già nelle prime ore, sulla matrice terroristica. Secondo gli inquirenti, Uzun avrebbe lasciato una pistola automatica CZ modello 7B calibro 9 Luger, completa di caricatore e 14 munizioni, in un trolley abbandonato nel bar della stazione nel pomeriggio del 6 luglio 2024, alla vigilia della visita papale. Il bagaglio era stato scoperto casualmente da una dipendente del locale e il sospetto è che fosse destinato ad essere recuperato da uno o più complici. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato Uzun mentre si aggirava nei pressi della stazione, vestito con una maglietta nera con una tigre stampata, prima di lasciare il trolley. Poco dopo, due uomini si erano avvicinati al bagaglio ma non lo avevano prelevato. L’uomo aveva poi acquistato una nuova Sim italiana in contanti, distruggendo quella precedente, e si era diretto verso Milano su un Frecciarossa, prima di tentare di entrare in Svizzera.

Durante gli spostamenti Uzun è stato accompagnato da un uomo in camicia celeste, non è chiaro se anch’egli sia stato individuato e fermato. Gli investigatori sottolineano l’assenza di legami di Uzun con l’Italia o altri Paesi europei, evidenziando come sia stata la coincidenza temporale con la visita di Papa Francesco per la chiusura della 50esima Settimana sociale dei cattolici in Italia a far scattare l’allerta antiterrorismo. Una nota riservata dei servizi di sicurezza conferma l’ipotesi di un «possibile progetto di attentato» contro il Papa attribuito a un gruppo radicale turco affiliato all’Isis.

Nell’autobiografia pubblicata all’inizio del 2025, Papa Francesco aveva rivelato in esclusiva che durante la sua visita in Iraq nel 2021 era stato sventato un attentato suicida contro di lui. In quella occasione furono i servizi segreti britannici ad avvertire la polizia irachena che una donna imbottita di esplosivo stava andando a Mosul per compiere un attentato. Altri papi in passato hanno subito tentativi di omicidio.

L'attentato a Giovanni Paolo II è stato un tentativo di omicidio del papa commesso il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro, in Vaticano, da Mehmet Ali Agca, un killer professionista turco, che sparò al pontefice 2 colpi di pistola ferendolo gravemente. Giovanni Paolo II fu colpito due volte, perdendo molto sangue. Il sicario fu arrestato immediatamente e poi condannato all'ergastolo dalla magistratura italiana. Mesi dopo, il Papa perdonò il terrorista, che ricevette successivamente anche la grazia da parte del Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, e fu infine estradato in Turchia nel giugno del 2000. Di recente Agca aveva espresso il desiderio di partecipare ai funerali di Papa Francesco.

A dirlo era stato lui stesso, in un video diffuso dal suo procuratore legale, Riccardo Sindoca, nel giorno della morte del pontefice. «Chiedo al governo italiano e quello Vaticano - diceva nel filmato - di permettermi di partecipare ai funerali di Papa Francesco», chiedeva Agca nel video. «Esprimo il mio cordoglio per la morte di Papa Francesco - continuava Agca - che ha fatto tutto il suo meglio per la pace mondiale e la coesistenza pacifica fra i popoli».

Un altro tentativo di assassinio di Giovanni Paolo II avvenne il 12 maggio 1982 a Fatima, quasi un anno dopo il primo attentato: un uomo tentò di colpire il papa con una baionetta, ma fu fermato dai servizi di sicurezza. L'uomo, un sacerdote spagnolo di nome Juan María Fernández y Krohn, si opponeva alle riforme del Concilio Vaticano II e definiva il Papa un "agente di Mosca". Fu condannato a sei anni di prigione e poi espulso dal Portogallo. Anche Paolo VI fu vittima di un attentato, sventato all’ultimo secondo, durante un viaggio apostolico nelle Filippine.

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