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Papa Wojtyła

Giovanni Paolo II: l’eredità del Papa che ha cambiato la storia, 20 anni dopo la sua morte

A vent’anni dalla sua scomparsa, il mondo ricorda Karol Wojtyła: il Papa dei giovani, della libertà e del dialogo tra i popoli

Giovanni Paolo II: L’eredità del Papa che ha cambiato la storia, 20 anni dopo la sua morte

Il 2 aprile 2005, alle 21:37, il mondo diceva addio a Giovanni Paolo II, uno dei pontefici più carismatici e influenti della storia. A vent'anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Karol Wojtyla rimane vivo nella Chiesa e tra i fedeli di tutto il mondo. Oggi, per commemorarlo, si terranno celebrazioni e momenti di preghiera in Piazza San Pietro, con una messa presieduta dal cardinale Pietro Parolin e un rosario serale promosso dalla comunità polacca di Roma.

Giovanni Paolo II, primo papa straniero dopo 455 anni, fu eletto al soglio pontificio il 16 ottobre 1978. Con il suo pontificato lungo 26 anni e 5 mesi, ha segnato profondamente la storia della Chiesa e del mondo. La sua elezione fu accolta con sorpresa e speranza: Wojtyla era un uomo che aveva vissuto sotto il nazismo e il comunismo e si era distinto per la sua resistenza al regime sovietico in Polonia. La sua frase d'esordio, "Se sbaglio, mi corrigerete", conquistò immediatamente gli italiani, dimostrando la sua umiltà e il suo spirito di dialogo.

Wojtyla è stato il papa dei record: ha viaggiato più di ogni altro pontefice prima di lui, visitando 129 paesi e percorrendo una distanza pari a 30 volte il giro del mondo. Ha abbattuto barriere religiose e culturali, entrando per la prima volta in una sinagoga (Roma, 1986), in una moschea (Damasco, 2001) e in una chiesa luterana (1987). Il suo costante impegno per il dialogo interreligioso e la pace lo ha reso una figura di riferimento anche al di fuori della Chiesa cattolica.

Il suo pontificato fu segnato da momenti drammatici, come l'attentato subito il 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro da parte di Mehmet Ali Agca. Nonostante le gravi ferite, Wojtyla perdonò pubblicamente il suo attentatore, incarnando il messaggio cristiano di misericordia e riconciliazione.

Negli ultimi anni della sua vita, la malattia e la sofferenza lo hanno accompagnato, ma mai fermato. Affetto dal morbo di Parkinson, affrontò la progressiva perdita delle forze con grande dignità, mostrando al mondo il valore della sofferenza vissuta con fede. "Dalla Croce non si scende", disse nei momenti più difficili, testimoniando la sua incrollabile dedizione alla missione apostolica fino all'ultimo respiro.

Il ruolo di Giovanni Paolo II nella caduta del comunismo è universalmente riconosciuto: il suo sostegno al movimento di Solidarność in Polonia e la sua costante difesa della libertà religiosa contribuirono alla dissoluzione dell'Unione Sovietica. Il suo magistero si è caratterizzato per una forte attenzione ai giovani, con l'istituzione delle Giornate Mondiali della Gioventù, e per l'impegno nella difesa della vita e della famiglia.

Beatificato nel 2011 da Benedetto XVI e canonizzato nel 2014 da Papa Francesco, Giovanni Paolo II continua a essere una figura di riferimento per milioni di fedeli. A vent'anni dalla sua morte, il suo messaggio di speranza, amore e coraggio rimane più attuale che mai.

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