Cerca

lavoro

Carenza di operai specializzati: un’emergenza che blocca il lavoro in Italia

Nel 2024 quasi il 64% delle imprese segnala difficoltà a trovare operai specializzati, con tempi di selezione che superano i cinque mesi

Carenza di operai specializzati: un’emergenza che blocca il lavoro in Italia

Il mercato del lavoro italiano si trova di fronte a una sfida sempre più pressante: trovare operai specializzati. Nel 2024, su 5,5 milioni di nuove entrate previste, circa 840 mila riguardano proprio queste figure, fondamentali per molti settori produttivi. Tuttavia, secondo una ricerca della Cgia basata su dati Unioncamere e Ministero del Lavoro, le imprese incontrano enormi difficoltà nel reperire candidati adeguati.

In quasi il 64% dei casi, gli imprenditori hanno segnalato problemi significativi nella selezione, che in media si protrae per quasi cinque mesi. Spesso, la causa è la mancanza di candidati che si presentano ai colloqui, un fenomeno che si verifica in circa quattro casi su dieci.

Le competenze tecniche richieste risultano spesso assenti, soprattutto nei settori manifatturiero e edilizia, dove il divario tra ciò che il sistema scolastico offre e ciò di cui il mercato ha bisogno si fa sentire in modo drammatico. Il lavoro fisicamente impegnativo, gli orari prolungati e la mancanza di flessibilità allontanano sempre più i giovani, che preferiscono ruoli che garantiscano maggiore autonomia e tempi liberi.

Le difficoltà sono particolarmente acute nell’edilizia, dove mancano figure come carpentieri, ponteggiatori e gruisti, ma anche in filiere specifiche del manifatturiero: nel legno sono introvabili restauratori e verniciatori, nel tessile modellisti e confezionisti, nel calzaturiero orlatori e cucitori, mentre nella metalmeccanica i saldatori certificati e operatori di macchine a controllo numerico sono tra le figure più ricercate.

Dal punto di vista geografico, il Nordest soffre maggiormente. La difficoltà di reperimento raggiunge oltre il 56% in Trentino Alto Adige e supera il 50% in regioni come Friuli Venezia Giulia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Le province più in crisi sono Pordenone, Bolzano e Trento, con percentuali di oltre il 55%. Al contrario, il Mezzogiorno presenta dati migliori, con percentuali di difficoltà intorno al 40% in Sicilia, Puglia e Campania.

Guardando al futuro immediato, tra agosto e ottobre 2025 sono previste 1,4 milioni di nuove assunzioni, con Milano e Roma in testa alle richieste, seguite da Napoli, Torino, Bari e Brescia.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.