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fête des Alpes 2025
30 Agosto 2025 - 17:10
Alla Fête des Alpes 2025, svoltasi il 30 e 31 agosto al Colle del Moncenisio, si è compiuto un passo significativo verso una governance transfrontaliera delle Alpi: Regione Piemonte, Valle d’Aosta e Dipartimento della Savoia hanno firmato una Dichiarazione d’intenti che mira a sviluppare strategie comuni per affrontare le grandi sfide dei territori alpini di confine.
Il documento, sottoscritto dagli assessori Marco Gallo (Piemonte), Luciano Caveri (Valle d’Aosta) e dal presidente Hervé Gaymard (Savoia), è frutto di un lavoro avviato nell’ambito del progetto A-MONT – Accordo Quadro Transfrontaliero Montano, finanziato dal programma europeo ALCOTRA, e si pone l’obiettivo di costruire una montagna più resiliente, accessibile e attrattiva.
Tra le priorità operative individuate nella dichiarazione figurano:
il miglioramento dell’accessibilità, attraverso il rafforzamento della mobilità sostenibile e dei collegamenti ferroviari transfrontalieri per persone e merci;
la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, con l’intento di utilizzarlo come leva economica e strumento per attrarre e trattenere giovani residenti;
la sfida climatica, da affrontare con politiche congiunte per la transizione energetica, la gestione delle risorse idriche e la tutela della biodiversità;
la promozione di una governance condivisa, fondata su reti istituzionali, culturali ed educative capaci di favorire scambi, formazione e cooperazione strutturata tra i due versanti alpini.
Secondo l’assessore piemontese Marco Gallo, l’intesa rappresenta molto più di un atto formale: «Le nostre montagne non conoscono confini quando si tratta di ambiente, sviluppo sostenibile, mobilità e servizi. Solo unendo le forze possiamo rafforzare l’attrattività, la sicurezza e la vitalità di queste valli, offrendo opportunità concrete alle comunità che le abitano».
Anche il presidente della Savoia Gaymard ha sottolineato come il futuro delle Alpi passi da una visione comune: una montagna moderna, abitabile e innovativa, che non sia più vista come periferia ma come cuore pulsante di nuove politiche territoriali.
L’accordo prevede entro il 2026 la definizione di un piano operativo condiviso, elaborato anche grazie al coinvolgimento attivo dei territori e delle comunità locali. In questo senso è stato determinante il ruolo della Fondazione Émile Chanoux, che ha curato il percorso di confronto e di definizione delle priorità con i soggetti coinvolti.
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