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I dati
31 Agosto 2025 - 17:20
La distrazione è tra le principali cause di incidenti stradali in Italia, e uno degli elementi più pericolosi alla guida è, senza dubbio, lo smartphone. Inviare messaggi, rispondere a chiamate o controllare notifiche mentre si è al volante contribuisce ogni anno a migliaia di incidenti e vittime. Lo confermano i dati del report ISTAT sugli incidenti stradali del 2024.
Nel corso del 2024, in Italia si sono verificati 173.364 incidenti stradali, causando 233.853 feriti e 3.030 decessi, pari a circa 475 incidenti e 8 vittime ogni giorno. Analizzando le categorie di chi ha perso la vita, emerge che circa il 40% erano automobilisti, il 30% motociclisti, mentre i pedoni – considerati utenti vulnerabili – rappresentano il 15% dei decessi, spesso senza essere responsabili dell’incidente.
Un altro dato rilevante riguarda la distribuzione per genere: solo il 20% delle vittime erano donne, prevalentemente passeggeri, mentre l’80% erano uomini, confermando studi secondo cui la guida maschile è generalmente più rischiosa.
La causa più frequente di incidenti resta la distrazione alla guida, responsabile di 35.371 incidenti nel 2024, quasi 100 al giorno, pari al 15,7% del totale. Seguono il mancato rispetto della precedenza o della segnaletica (13,5%) e l’eccesso di velocità (8,3%).
Gran parte della distrazione è collegata all’uso del telefono. Secondo dati UE, circa il 30% dei guidatori europei utilizza regolarmente il cellulare durante la guida; la percentuale sale al 50% negli Stati Uniti e al 60% in Australia.
Negli USA, il Virginia Tech Transportation Institute ha stimato che l’uso del cellulare contribuisce all’8% degli incidenti, sia per distrazione fisica (tenere il telefono), visiva (guardare notifiche) che cognitiva (parlare al telefono), con effetti che possono persistere anche dopo la conversazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che usare il telefono al volante quadruplica il rischio di incidente, rallenta i tempi di reazione del 30% e compromette le decisioni alla guida, fenomeno più diffuso tra i giovani tra i 18 e i 30 anni.
Sebbene si possa pensare che la distrazione sia un problema urbano, i dati mostrano uno scenario più complesso. In città avviene il 70% degli incidenti, ma solo il 13% di questi è dovuto alla distrazione. Fuori città, dove si guida più veloce e con meno variabili, la distrazione rappresenta invece la prima causa di incidenti (22%).
Un solo secondo di distrazione a 90-110 km/h significa percorrere 25-30 metri senza guardare la strada, con conseguenze potenzialmente fatali. Per questo, nonostante gli incidenti extraurbani siano meno numerosi, le morti in autostrada rappresentano oltre il 50% del totale.
Fortunatamente, negli ultimi anni il numero complessivo di vittime è in calo: rispetto al 2010, i decessi sono diminuiti del 25%, e sono più che dimezzati rispetto al 2001, grazie a veicoli più sicuri e infrastrutture migliori. L’obiettivo dell’UE è dimezzare entro il 2030 i morti su strada attraverso campagne di sensibilizzazione, leggi più severe e miglioramento delle infrastrutture.
Tuttavia, è aumentata la percentuale di incidenti a veicolo singolo, passata dal 39% del 2001 al 42,3% nel 2023, quasi sempre legata a distrazioni e uso del cellulare. In altre parole, pur diminuendo il numero complessivo di incidenti, la distrazione rimane un fattore chiave.
Mentre la tecnologia migliora la sicurezza delle automobili, lo smartphone continua a rappresentare una minaccia costante. La guida distratta, spesso sottovalutata, resta una delle principali cause di incidenti e vittime sulle strade italiane.
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