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Istruzione
05 Settembre 2025 - 07:35
È stato approvato ieri, durante il Consiglio dei ministri,il nuovo decreto Scuola che ridisegnerà l’esame di Maturità a partire dal 2026. Tra le principali novità: il ritorno ufficiale al nome “esame di Maturità”, la riduzione dei commissari e soprattutto l’obbligatorietà della prova orale.
Il calendario stabilisce che la prima prova scritta di italiano si terrà giovedì 18 giugno 2026, un giorno dopo rispetto alla tradizione. La seconda prova, specifica per ciascun indirizzo, potrà subire modifiche di impostazione, mentre l’orale cambierà radicalmente.
La commissione d’esame scenderà da sette a cinque membri. A gennaio verranno individuate le quattro materie che saranno oggetto del colloquio orale, pensato per valorizzare non solo la preparazione disciplinare, ma anche il percorso personale e formativo dello studente.
L’esame orale sarà multidisciplinare e servirà a valutare autonomia, capacità critica e consapevolezza. Sparisce la discussione sul documento introdotto negli ultimi anni, mentre trovano spazio i percorsi di educazione civica e le esperienze di formazione scuola-lavoro (nuova denominazione degli ex Pcto). Saranno presi in considerazione anche impegni extrascolastici di valore, come attività sportive o culturali.
Il comportamento avrà un peso determinante.
Con 9 in condotta si otterrà il massimo credito.
Con 6, sarà necessario presentare una tesina sull’educazione civica.
Sotto il 6, non si verrà ammessi all’esame.
Restano obbligatori anche il superamento delle prove Invalsi e la sufficienza in tutte le materie.
Chi deciderà di non presentarsi all’orale, pur avendo svolto le prove scritte, dovrà ripetere l’anno scolastico. Finisce quindi la possibilità di diplomarsi solo con scritti e crediti.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha spiegato che l’orale sarà “più serio e più sereno” e che i commissari riceveranno formazione specifica e un compenso maggiore. Nel decreto sono state inserite anche misure per la sicurezza dei viaggi di istruzione: i pullman dovranno essere dotati di frenata assistita.
Presidi soddisfatti: per l’Anp la riforma rafforza il carattere educativo della maturità e chiarisce l’importanza del colloquio orale.
Studenti contrari: i sindacati studenteschi annunciano proteste contro quella che definiscono una scuola “punitiva e autoritaria”, lamentando l’assenza di confronto con i ragazzi.
Negli ultimi mesi sono state varate anche altre misure:
riforma del voto in condotta e delle sospensioni,
divieto di smartphone in classe,
assicurazione sanitaria per il personale scolastico,
pene più severe per le aggressioni agli insegnanti,
conferma dei supplenti di sostegno richiesti dalle famiglie,
assunzione di 1.000 docenti specializzati in italiano L2.
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