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Il caso
05 Settembre 2025 - 17:42
Le persone coinvolte non erano tifose, nessuna immagine ha ripreso la scena, e un testimone mette in dubbio l’intera ricostruzione. Così, il Tar del Piemonte ha annullato il Daspo emesso nel 2024 contro un tifoso del Torino, accusato di un’aggressione davanti a una vineria in via Borgo Dora. Il provvedimento lo aveva tenuto lontano dallo stadio e obbligato a firmare in caserma per ogni partita della sua squadra. Ora, può tornare in curva. Succede tutto in strada, davanti a un locale frequentato da tifosi granata. Uno di loro si allontana, urina contro il portone di un palazzo. Alcuni residenti se ne accorgono, protestano. In pochi minuti, scoppia una lite: spintoni, botte, poi la denuncia. I querelanti indicano un volto: quello dell’uomo poi destinatario del Daspo. Lui però nega. E con gli avvocati Paolo Alberto Reineri e Daniele Labbate, presenta ricorso al Tar. l Daspo firmato dal questore di Torino era netto: niente partite per cinque anni, obbligo di firma a Moncalieri ogni volta che giocava il Torino, e divieto di avvicinarsi all’Allianz Stadium e ai centri sportivi. Un pacchetto completo. Ma, secondo i giudici, senza i requisiti minimi per reggere. Nel dispositivo, il Tar (prima sezione) ha scritto che la vicenda “non ha un legame né con un evento sportivo né con ragioni di rivalità tra tifoserie”. Sottolineando anche come gli elementi raccolti non siano sufficienti a dimostrare la responsabilità del ricorrente. Nessun video, e testimoni incerti: persino i figli dell’uomo aggredito non hanno riconosciuto con certezza il presunto aggressore. Il Daspo è stato annullato. E per il tifoso, finisce la sospensione dai luoghi del calcio.
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