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Pietro Derossi, dal gruppo Strum al Piper Club: l’architetto del radical design

Dalle avanguardie torinesi agli arredi Gufram, un percorso che ha segnato l’architettura italiana

Pietro Derossi, dal gruppo Strum al Piper Club: l’architetto del radical design

Gruppo Strum

È morto oggi, a 92 anni, Pietro Derossi, figura centrale dell’architettura italiana del secondo Novecento. Non solo autore del Villaggio Olimpico di Torino 2006, ma anche tra i fondatori del gruppo Strum, nato nel 1966 insieme a Giorgio Ceretti e Riccardo Rosso. Il collettivo, ufficializzato nel 1971, concepiva l’architettura come strumento di partecipazione sociale e politica, intrecciando ricerca progettuale e impegno culturale.

Con Strum, Derossi partecipò alla storica mostra Italy: The New Domestic Landscape al MoMA di New York nel 1972, diffondendo fotoromanzi dedicati al tema della casa e delle lotte urbane. Nei suoi scritti parlava della città come di un “luogo dell’attesa”, spazio da trasformare e condividere, visione che accompagnò tutta la sua carriera.

Accanto alla produzione teorica e critica, Derossi e i colleghi contribuirono al Radical Design, ideando arredi entrati nella collezione “I Multipli” di Gufram, come Pratone e Puffo, opere che segnarono una generazione di sperimentazioni con il poliuretano espanso. Le loro creazioni varcarono i confini nazionali, esposte alla Biennale di Parigi del 1973 e a quella di Venezia nel 1978.

Indimenticabile anche il progetto del Piper Club di Torino (1966), realizzato con Ceretti e Rosso. Non una semplice discoteca, ma un ambiente culturale innovativo, modulare e flessibile, capace di trasformarsi in teatro, cinema, sala per mostre o riunioni. Un simbolo delle avanguardie torinesi, ispirato alle architetture pop inglesi e americane, che restò attivo fino al 1969 e che ancora oggi viene ricordato come laboratorio di creatività collettiva.

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