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Code chilometriche verso il Frejus: automobilisti imbottigliati nel traffico

Succede a causa della chiusura, dal 1° settembre, del traforo del Monte Bianco. Ma ci sono anche dei cantieri

Le code sulla A32

Le code sulla A32

Code dovevano essere e code, alla fine, sono state, anche se con qualche giorno di ritardo. La chiusura fino al prossimo 12 dicembre del traforo del Monte Bianco, ha inevitabilmente impattato sul tunnel del Frejus, dove si è concentrata una grande mole di traffico, sia delle auto ma soprattutto dei mezzi pesanti. E ieri, complice anche qualche cantiere, le code erano lunghissime.

Il serpentone
Dieci chilometri di coda, da Chianocco fino a Susa. E poi, il serpentone proseguiva ancora. Auto e Tir, incolonnati per ore, nella mattinata di ieri. Come volevasi dimostrare, ecco servito il sabato di “passione” degli automobilisti, che si sono ritrovati i mezzi pesanti e sono finiti imbottigliati sulla A32 in Valsusa. Non solo Monte Bianco chiuso, ma anche i cantieri in prossimità dell’uscita per Susa, che hanno tolto una corsia per una manciata di chilometri.

Traforo chiuso
La galleria del Monte Bianco è chiusa, completamente, per oltre tre mesi. Il provvedimento, necessario per interventi di manutenzione straordinaria, è scattato il 1° settembre, alle 17. La riapertura è prevista per il 12 dicembre, sempre alle 17. L’interruzione sta rendendo possibile la realizzazione del secondo “cantiere-test” di risanamento della volta su due tratti, per un totale di 254 metri, che fa seguito al primo intervento realizzato nell’autunno del 2024. Nel periodo autunnale si preannuncia una complicata viabilità transalpina, soprattutto attraverso la Valle d’Aosta, considerato che il colle del Piccolo San Bernardo (Italia-Francia) chiuderà al traffico dal 22 settembre per lavori straordinari sulla Strada Dipartimentale lato Francia. Inoltre, il traforo del Gran San Bernardo (Italia-Svizzera) sarà chiuso durante 9 notti, a causa della chiusura della strada cantonale svizzera A21 per lavori di riparazione della galleria danneggiata in primavera da una valanga.

La seconda canna
Il 28 luglio scorso, l’inaugurazione. Quasi 13 chilometri di lunghezza, otto metri di diametro, 34 rifugi, nove by-pass carrabili e un posto di controllo centralizzato di ultima generazione. Sono i numeri della seconda canna del Frejus, col taglio del nastro che era avvenuto alla presenza di Salvini. Opera costata 700 milioni. Risolverà molti problemi di viabilità. Ma le code, per ora, restano.

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