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sanità
10 Settembre 2025 - 16:10
La stagione influenzale 2025/2026 si preannuncia tra le più difficili degli ultimi anni. L’allerta arriva, come sempre in anticipo, dall’Australia, dove l’inverno è in pieno corso e il virus influenzale sta già colpendo con forza. I dati parlano chiaro: +70% di casi rispetto allo scorso anno e un aumento del 50% delle ospedalizzazioni. Una situazione che, secondo gli esperti, potrebbe replicarsi nei prossimi mesi anche in Italia.
Come ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università di Milano, “è ancora presto per previsioni dettagliate”, ma i segnali non sono incoraggianti. I primi casi sono attesi già da ottobre, e si stima che l’influenza colpirà tra il 15 e il 25% della popolazione, numeri molto vicini al record registrato lo scorso anno, quando furono 15 milioni gli italiani contagiati.
A preoccupare è la circolazione contemporanea di più ceppi virali, tra cui l’ormai noto ceppo A H1N1 e il ceppo B Victoria, che potrebbe trovare una popolazione più suscettibile, come già avviene ora nell’emisfero australe.
La vaccinazione antinfluenzale resta la misura più efficace per prevenire forme gravi della malattia, e gli esperti raccomandano di non sottovalutare questa opportunità. A ribadirlo è anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, che avverte: «Senza vaccini, la stagione influenzale 2025/2026 potrebbe essere ancora più severa di quella passata». Eppure, in Italia, la copertura vaccinale resta bassa: solo 1 italiano su 4 si vaccina.
Secondo le stime, in caso di nuova ondata simile a quella del 2024, i contagi potrebbero toccare i 15-20 milioni, con un impatto significativo sul sistema sanitario, già messo alla prova da carenze strutturali e personale sotto pressione.
Il Ministero della Salute, con una circolare del 25 luglio, ha raccomandato di avviare le campagne vaccinali a inizio ottobre, puntando su una copertura ampia soprattutto per le categorie più vulnerabili. Il vaccino sarà offerto gratuitamente a:
In totale, sono 11 i vaccini autorizzati dall’Aifa, aggiornati annualmente secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per coprire i ceppi virali più recenti.
Oltre al vaccino, è fondamentale non abbassare la guardia sul fronte della prevenzione individuale. L’Aifa ricorda alcune regole basilari per limitare la trasmissione del virus:
Piccoli gesti quotidiani che possono fare la differenza, soprattutto in contesti affollati come scuole, uffici e mezzi pubblici.
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