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Influenza 2025/2026: stagione più intensa in arrivo, l’Italia si prepara al picco

Dall’Australia arrivano segnali preoccupanti: virus più aggressivi e più casi gravi. Esperti italiani lanciano l’allarme e invitano alla vaccinazione, soprattutto per le categorie a rischio

Influenza 2025/2026: stagione più intensa in arrivo, l’Italia si prepara al picco

La stagione influenzale 2025/2026 si preannuncia tra le più difficili degli ultimi anni. L’allerta arriva, come sempre in anticipo, dall’Australia, dove l’inverno è in pieno corso e il virus influenzale sta già colpendo con forza. I dati parlano chiaro: +70% di casi rispetto allo scorso anno e un aumento del 50% delle ospedalizzazioni. Una situazione che, secondo gli esperti, potrebbe replicarsi nei prossimi mesi anche in Italia.

Come ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università di Milano, “è ancora presto per previsioni dettagliate”, ma i segnali non sono incoraggianti. I primi casi sono attesi già da ottobre, e si stima che l’influenza colpirà tra il 15 e il 25% della popolazione, numeri molto vicini al record registrato lo scorso anno, quando furono 15 milioni gli italiani contagiati.

A preoccupare è la circolazione contemporanea di più ceppi virali, tra cui l’ormai noto ceppo A H1N1 e il ceppo B Victoria, che potrebbe trovare una popolazione più suscettibile, come già avviene ora nell’emisfero australe.
La vaccinazione antinfluenzale resta la misura più efficace per prevenire forme gravi della malattia, e gli esperti raccomandano di non sottovalutare questa opportunità. A ribadirlo è anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, che avverte: «Senza vaccini, la stagione influenzale 2025/2026 potrebbe essere ancora più severa di quella passata». Eppure, in Italia, la copertura vaccinale resta bassa: solo 1 italiano su 4 si vaccina.

Secondo le stime, in caso di nuova ondata simile a quella del 2024, i contagi potrebbero toccare i 15-20 milioni, con un impatto significativo sul sistema sanitario, già messo alla prova da carenze strutturali e personale sotto pressione.

Il Ministero della Salute, con una circolare del 25 luglio, ha raccomandato di avviare le campagne vaccinali a inizio ottobre, puntando su una copertura ampia soprattutto per le categorie più vulnerabili. Il vaccino sarà offerto gratuitamente a:

  • over 60
  • donne in gravidanza e post-partum
  • bambini e malati cronici
  • ospiti delle strutture di lungodegenza
  • familiari di soggetti a rischio
  • operatori sanitari e socio-assistenziali
  • forze di polizia e vigili del Fuoco

In totale, sono 11 i vaccini autorizzati dall’Aifa, aggiornati annualmente secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per coprire i ceppi virali più recenti.

Oltre al vaccino, è fondamentale non abbassare la guardia sul fronte della prevenzione individuale. L’Aifa ricorda alcune regole basilari per limitare la trasmissione del virus:

  • lavare spesso le mani con acqua e sapone
  • coprire bocca e naso con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce
  • gettare subito i fazzoletti usati
  • aerare frequentemente gli ambienti chiusi

Piccoli gesti quotidiani che possono fare la differenza, soprattutto in contesti affollati come scuole, uffici e mezzi pubblici.

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