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Gestione etica della manodopera nei vigneti delle Langhe: pronto il modello di responsabilità sociale

Completato lo studio promosso dal Consorzio di Tutela Barolo e Weco: 120 assunzioni regolari previste nel 2026, con incremento annuale del 20%

Gestione etica della manodopera nei vigneti delle Langhe: pronto il modello di responsabilità sociale

Un modello virtuoso per la gestione responsabile della manodopera stagionale nei vigneti delle Langhe, quasi interamente composta da lavoratori stranieri, è stato definito e sarà presentato agli stakeholder del territorio. Il progetto è frutto di uno studio di fattibilità avviato nel 2024 dal Consorzio di Tutela Barolo insieme a Weco impresa sociale, con l’obiettivo di stabilizzare le iniziative già presenti nella zona.
Il business plan prevede che nel 2026 siano assunti 120 lavoratori attraverso il nuovo sistema, nel rispetto dei principi di legalità e trasparenza. Per gli anni successivi è previsto un incremento del 20% degli assunti rispetto all’anno precedente.

Secondo Maria Cristina Galeasso, founder di Weco, «dalle Langhe può nascere il primo modello di responsabilità sociale di territorio nel settore vitivinicolo», mentre Sergio Germano, presidente del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco e Dogliani, sottolinea che «il risultato raggiunto è un punto di partenza» per un progetto che punta a rafforzare inclusione e etica del lavoro.

Il modello prevede la costituzione di un ente territoriale, rappresentativo dei principali stakeholder pubblici e privati, con il compito di fungere da cabina di regia per la gestione della manodopera. L’iniziativa si inserisce all’interno del Protocollo di intesa per la prevenzione dello sfruttamento lavorativo ad Alba, Langhe e Roero, promosso dalla Prefettura di Cuneo.
Tra le pratiche già attive, viene citata l’Accademia della Vigna, coordinata da Weco e promossa con il Consorzio, che integra assunzione diretta, formazione sul campo e pratiche di inclusione e responsabilità sociale.

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