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Il progetto

La biblioteca digitale della sanità piemontese si trasferisce ad Alessandria

Nata nel 2009, la biblioteca trova la sua sede definitiva, con tanti vantaggi per medici e cittadini

La biblioteca digitale della sanità piemontese si trasferisce ad Alessandria

La Biblioteca Virtuale per la Salute del Piemonte ha trovato una nuova sede. La Regione ha deciso di affidare la gestione della BVS-P al Dipartimento Interaziendale Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria. Un passaggio che promette di rafforzare il legame tra ricerca, documentazione e formazione sanitaria.

UNA STORIA INIZIATA NEL 2009
La BVS-P non è nata ieri: il progetto risale al 2009, quando diverse aziende sanitarie decisero di creare uno strumento comune per dare al personale sanitario e all'ARPA un accesso semplice e uniforme alle migliori ricerche scientifiche. L'idea era semplice ma geniale: invece di avere ogni ospedale che si arrangia da solo con riviste e database, perché non mettere tutto insieme in una grande biblioteca digitale?

Il progetto è partito dall'ASL TO3, poi nel 2017 è passato all'ASL di Biella, e ora approda al DAIRI di Alessandria. Non è stato un vagabondaggio casuale: ogni spostamento ha avuto una logica precisa, e questo ultimo trasferimento rappresenta quello che gli esperti chiamano "la sede naturale" per questo tipo di attività.

Spostare la biblioteca virtuale ad DAIRI significa far lavorare insieme chi si occupa di ricerca e chi gestisce la documentazione scientifica. È un po' come mettere nello stesso ufficio chi scrive i libri e chi li organizza nella biblioteca: il risultato dovrebbe essere più efficiente per tutti. Il DAIRI, tra l'altro, ospitava già da tempo il secondo polo della BVS-P, quindi non si parte completamente da zero. C'è già esperienza e conoscenza del sistema.

Per chi usa la biblioteca virtuale, inoltre, il cambio di gestione non dovrebbe creare grossi problemi. La natura "virtuale" della biblioteca significa che le persone che ci lavorano continueranno a fare quello che facevano prima, solo con un inquadramento più strutturato all'interno del sistema regionale.

Gli obiettivi dichiarati sono ambiziosi: mettere insieme documentazione, formazione e ricerca in modo più coordinato; garantire un accesso più uniforme alle evidenze scientifiche; promuovere la ricerca che si fa in Piemonte; rendere tutto il sistema più sostenibile economicamente.

UN INVESTIMENTO NEL FUTURO DELLA SANITÀ
Dietro questa operazione c'è una filosofia precisa: investire sulla conoscenza per migliorare la qualità delle cure. Quando un medico o un infermiere ha accesso facile e veloce alle ultime ricerche scientifiche, può prendere decisioni più informate. Quando la ricerca che si fa negli ospedali piemontesi viene valorizzata e condivisa, ne beneficia tutto il sistema sanitario regionale.

Inoltre, la BVS-P conta oltre 17.700 utenti registrati, riceve circa 270.000 accessi all'anno e invia più di 5.000 documenti tramite il servizio di consegna documenti. Sono numeri che testimoniano quanto questo strumento sia diventato importante per chi lavora nella sanità piemontese.

Il dato forse più interessante è quello economico: centralizzare l'acquisto di riviste, database e pubblicazioni scientifiche ha permesso di tagliare i costi regionali da 3 milioni a circa 1,6 milioni di euro all'anno. E non si tratta di risparmiare riducendo il servizio: al contrario, l'offerta di periodici, banche dati e riviste open access è stata ampliata.

Il passaggio al DAIRI dovrebbe anche permettere di potenziare i centri di documentazione tematici e rafforzare i programmi di formazione continua, sempre nell'ottica di basare le pratiche sanitarie sulle migliori evidenze scientifiche disponibili.

È un investimento che guarda lontano: in un mondo dove le conoscenze mediche si aggiornano continuamente, avere strumenti efficienti per stare al passo diventa sempre più importante.

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