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19 Settembre 2025 - 09:15
I dirigenti scolastici hanno emanato una serie di circolari che stabiliscono regole precise sull’abbigliamento consentito in classe. L’obiettivo è promuovere un look sobrio e ordinato, evitando capi considerati inappropriati o distraenti.
Tra gli indumenti vietati ci sono canottiere, top corti, magliette con spalle o addome scoperti, pantaloni e gonne troppo corti, jeans strappati, cappelli e cappucci durante le lezioni. Alcune scuole utilizzano definizioni generiche come “abbigliamento sgargiante o distraente” per coprire ogni possibile eccesso.
Come riportato da Orizzonte Scuola, le circolari sottolineano la necessità di presentarsi in classe con un abbigliamento decoroso, pulito e ordinato. In alcuni istituti, come a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) e Pisa, si specifica che sono vietati anche abiti scollati, pantaloni a vita bassa, minigonne, short o capi troppo attillati o trasparenti.
Non solo i vestiti: alcune scuole regolano anche accessori e cura della persona. Tra i divieti ci sono unghie finte, trucchi eccessivi, colori di capelli appariscenti, piercing vistosi e barbe incolte. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su quasi tremila studenti, circa il 30% degli alunni deve fare attenzione quotidianamente al proprio abbigliamento per evitare richiami disciplinari, mentre solo uno su cinque può vestirsi liberamente senza restrizioni. Per il restante 55% degli studenti è raccomandata la scelta di un look appropriato, senza obblighi stretti.
Le nuove direttive mirano quindi a garantire un ambiente scolastico più ordinato e rispettoso, ponendo attenzione non solo all’aspetto estetico ma anche alla sicurezza e al benessere in aula.
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