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Il caso
19 Settembre 2025 - 21:00
Un lutto, la morte della madre nel 2013, è stato l’inizio della fine. Da allora, la convivenza tra fratello e sorella è diventata insostenibile. Lui, 59 anni, è stato condannato lo scorso luglio a tre anni e un mese di reclusione per maltrattamenti in famiglia e violazione delle misure restrittive. Secondo quanto ricostruito, l’uomo — difeso dall’avvocato Antonio Vallone — era stato violento già in passato, anche con la madre. Dopo la sua morte, la sorella è diventata il bersaglio. Per quasi dieci anni ha subito minacce, insulti e aggressioni fisiche. Il giorno di Natale del 2021, esasperata, ha chiamato le forze dell’ordine. A quel punto erano scattati l’allontanamento dalla casa di famiglia e il divieto di avvicinamento, entrambi violati. “L’imputato ha perpetrato quotidianamente gravi comportamenti”, scrive la giudice Giulia Maccari nelle motivazioni. “La violenza fisica che esternava in momenti di rabbia e alterazione psico-fisica era rivolta verso la sorella e verso gli oggetti in casa”. Negazioni, quelle dell’imputato, ritenute “generiche” e “mai circostanziate”. Oltre alla condanna penale, l’uomo dovrà risarcire la sorella: l’ammontare sarà stabilito in sede civile.
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