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L'iniziativa

Coldiretti denuncia: import fiori e piante raddoppiato, a rischio i produttori italiani

Alla consulta florovivaistica si chiedono controlli rigorosi anche per le piante importate. Proposte anche soluzioni green per valorizzare la filiera

Coldiretti denuncia: import fiori e piante raddoppiato, a rischio i produttori italiani

Il valore delle importazioni di fiori e piante stranieri in Italia è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni (+120%), raggiungendo il record di 874 milioni di euro. Un dato allarmante secondo Coldiretti, che denuncia una concorrenza sleale ai danni dei produttori nazionali e chiede l'applicazione del principio di reciprocità negli standard produttivi.

IL VERTICE DI ROMA
Il messaggio è stato lanciato durante il vertice della Consulta florovivaistica della Coldiretti che si è tenuto a Roma, con la partecipazione del membro effettivo del Piemonte, Cargnino Simone. Alla presenza del presidente Mario Faro, della coordinatrice Nada Forbici e dei vertici nazionali Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, la consulta ha posto l'accento sul fenomeno delle importazioni a basso costo.

Il problema principale riguarda il mancato rispetto degli stessi standard richiesti agli agricoltori europei. Molte delle merci importate non seguono le regole produttive imposte ai coltivatori dell'Unione Europea, creando una disparità di condizioni che penalizza chi opera nel rispetto delle normative comunitarie.

Un dato significativo emerge dall'analisi dei flussi commerciali: il 72% delle merci che arrivano nell'Unione Europea transita dall'Olanda. Il porto di Rotterdam rappresenta un punto critico nei controlli, dove molte partite vengono "triangolate" e finiscono per acquisire un'origine comunitaria, aggirando di fatto i controlli più rigorosi. Tra i paesi extra-UE che alimentano maggiormente queste importazioni spiccano Cina, Thailandia ed Ecuador, in particolare per quanto riguarda i fiori. Questi paesi spesso applicano standard produttivi e ambientali meno stringenti rispetto a quelli europei.

«Abbiamo chiesto di far valere negli scambi commerciali il principio di reciprocità, assicurando il rispetto delle stesse regole produttive ma anche controlli puntuali su tutte le merci in arrivo nei porti dell'Unione Europea» evidenzia Fabio Tofi, presidente di Coldiretti Novara-Vco e membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega al settore colture e tecnologie innovative.

«Il florovivaistico è sicuramente un comparto fondamentale per l'agricoltura e l'economia» sottolinea Luciano Salvadori, direttore di Coldiretti Novara-Vco. «Da qui l'importanza di valorizzare e promuovere piante e fiori made in Italy affermando con forza il principio di reciprocità delle regole, senza il quale rischiamo di vanificare l'enorme lavoro portato avanti in questi anni dai florovivaisti italiani in termini di sostenibilità».

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