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LA TRUFFA
26 Settembre 2025 - 19:30
Non c’è tregua nel mondo delle truffe digitali: mentre gli utenti imparano a riconoscere vecchi raggiri, i criminali ne inventano di nuovi, sempre più ingegnosi. L’ultima frontiera è quella dei marketplace, piattaforme di compravendita online come Facebook Marketplace, che da luoghi pensati per gli affari rapidi e convenienti si stanno trasformando in terreni fertili per chi vuole sottrarre denaro e dati sensibili.
La cosiddetta marketplace scam si fonda su un meccanismo semplice: catturare l’attenzione con un’offerta irresistibile e condurre la vittima in una trappola digitale. C’è chi pubblica annunci di prodotti mai esistiti, promessi a prezzi irrealisticamente bassi, e chi spedisce merce contraffatta al posto dell’originale. Altri ricorrono alla tecnica dell’“attira e scambia”: mostrano un articolo molto ricercato, salvo poi farlo sparire con la scusa che sia già stato venduto, sostituendolo con un oggetto meno pregiato o più costoso.
Non mancano i finti acquirenti che inviano screenshot di pagamenti mai effettuati o che versano somme superiori al dovuto per poi chiedere un rimborso, pratica che spesso nasconde carte di credito rubate. Sempre più diffusa è anche la truffa dei codici di verifica: il malintenzionato si finge interessato all’acquisto ma in realtà vuole impossessarsi delle credenziali dell’account del venditore, mentre altri ancora inviano link che rimandano a siti di phishing perfettamente imitati per carpire password e dati bancari. A chiudere il cerchio c’è la richiesta di pagamento tramite carte regalo, un sistema non tracciabile che consente al truffatore di incassare subito lasciando la vittima a mani vuote.
I numeri raccontano la portata del fenomeno. Nel 2024 le truffe telematiche in Italia sono cresciute del 15% rispetto all’anno precedente, con oltre 18.700 denunce presentate alla Polizia Postale. Il bilancio economico è ancora più pesante: 181 milioni di euro sottratti in un solo anno, il 32% in più rispetto al 2023. Lombardia e Lazio guidano la classifica delle regioni più colpite, seguite da Campania e Sicilia; insieme, rappresentano circa il 60% del totale nazionale. Ma a preoccupare è soprattutto il cambio di identikit delle vittime.
Se un tempo gli anziani erano i bersagli più facili, oggi i truffatori puntano soprattutto alla fascia 25–44 anni, che da sola costituisce quasi la metà dei raggiri denunciati. Un dato che riflette la maggiore presenza dei più giovani sulle piattaforme di compravendita digitale e, forse, una fiducia eccessiva nei confronti di offerte troppo vantaggiose per non nascondere un inganno.
Gli esperti invitano alla prudenza: prima di concludere un affare è bene verificare l’affidabilità del profilo con cui si interagisce, diffidare di chi propone scorciatoie di pagamento fuori piattaforma, non condividere codici di verifica e non cedere alla pressione di chi insiste per chiudere rapidamente l’affare. L’unica vera arma di difesa resta la consapevolezza: non esistono occasioni imperdibili se il prezzo è irrealistico e, soprattutto, nessuna trattativa digitale vale la perdita di soldi e identità.
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