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SALUTE

Cuore, crollano i decessi per scompenso: -50% in 15 anni

Come farmaci innovativi e stili di vita più consapevoli hanno cambiato la cardiologia

Cuore, crollano i decessi per scompenso: -50% in 15 anni

In Italia i decessi per scompenso cardiaco cronico si sono ridotti della metà negli ultimi quindici anni. Un risultato che, alla vigilia della Giornata Mondiale del Cuore del 29 settembre, viene indicato dagli esperti come uno dei progressi più rilevanti in ambito clinico.

Secondo Lorenzo Menicanti, presidente della Rete Cardiologica Irccs del Ministero della Salute, la riduzione è frutto dell’avanzamento delle terapie e di una gestione dei pazienti sempre più mirata. Pur restando la principale causa di morte nel Paese, le patologie cardiovascolari mostrano oggi un andamento in calo costante, segno che la combinazione tra prevenzione e innovazione sta producendo effetti concreti.

Oggi, le terapie più recenti intervengono in aree fino a poco tempo fa difficili da trattare, come la cardiomiopatia ipertrofica e il colesterolo familiare, e includono farmaci capaci di modulare il diabete e il grasso viscerale. Il risultato, ha spiegato, è un netto miglioramento non solo dell’aspettativa di vita, ma anche della sua qualità.

Sul piano della prevenzione, i dati confermano che la popolazione italiana oggi è più attenta rispetto al passato. Un segnale evidente arrivò già con il divieto di fumo nei locali pubblici, che determinò una riduzione del 30% degli eventi acuti. Per Menicanti, la sfida attuale è quella di valorizzare questa consapevolezza diffusa, così da incidere ancora di più sui fattori di rischio e ridurre ulteriormente il peso delle malattie cardiovascolari.

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