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Viverone, 59enne denunciato per colpi di pistola contro un divano abbandonato

I militari, impegnati in un servizio di pattugliamento, hanno udito gli spari e hanno fermato il motociclista lungo la statale a Viverone

Viverone, 59enne denunciato per colpi di pistola contro un divano abbandonato

Un uomo di 59 anni, residente in Canavese, è stato denunciato dai carabinieri di Cavaglià dopo aver sparato alcuni colpi di pistola contro un divano abbandonato nei boschi tra Viverone e Cavaglià

Un uomo di 59 anni, residente in Canavese, è stato denunciato dai carabinieri di Cavaglià dopo aver sparato alcuni colpi di pistola contro un divano abbandonato nei boschi tra Viverone e Cavaglià, in località Monte Maggiore. I militari, impegnati in un servizio di pattugliamento, hanno udito gli spari e hanno fermato il motociclista lungo la statale a Viverone, pochi minuti dopo l’accaduto.

Dagli accertamenti è emerso che l’uomo aveva utilizzato una pistola calibro 22, regolarmente detenuta e denunciata, per esplodere alcuni colpi con l’intento – secondo quanto dichiarato – di testarne il funzionamento. Sebbene l’arma fosse in regola, l’uso in un’area boschiva costituisce una violazione del codice penale: l’articolo 703 punisce l’esplosione pericolosa di colpi in luogo pubblico al di fuori degli spazi autorizzati, come i poligoni di tiro. L’uomo è stato quindi denunciato a piede libero, mentre pistola e munizioni sono state sequestrate.

L’episodio conferma i rischi connessi all’utilizzo improprio delle armi da fuoco e rientra nei controlli predisposti da tempo dalle forze dell’ordine nella zona. Da mesi i carabinieri di Cavaglià, in collaborazione con la Prefettura e la Procura di Biella, presidiano l’area boschiva a cavallo tra Biellese e Canavese. Le verifiche mirano a contrastare fenomeni legati allo spaccio di stupefacenti e all’abbandono di rifiuti, con diverse discariche abusive individuate nei boschi.

Dall’estate scorsa a oggi sono state presentate una decina di denunce e sono stati effettuati numerosi controlli che hanno portato anche all’emersione di violazioni ambientali. Il caso del 59enne si inserisce dunque in un’attività di vigilanza più ampia, finalizzata a prevenire situazioni potenzialmente pericolose per residenti ed escursionisti e a garantire un monitoraggio costante del territorio.

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