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Il fatto

Il disegno di un bambino diventa una scultura gigante a Dogliani

Inciso sopra il banco di scuola ora prende vita in acciaio con l’opera di Petrit Halilaj, per celebrare i ricordi d’infanzia

Il disegno di un bambino diventa una scultura gigante a Dogliani

Un semplice disegno inciso su un banco di scuola ha ispirato una monumentale scultura che ora arricchisce il paesaggio delle Langhe. L’artista kosovaro Petrit Halilaj ha scelto Dogliani come cornice per rendere permanente uno dei lavori della serie Abetare, un progetto iniziato nel 2015 dedicato ai graffiti, simboli e incisioni lasciati dagli studenti sui banchi della sua ex scuola in Kosovo.

La nuova installazione, intitolata “Abetare (un giorno a scuola)”, è stata curata da Marta Papini nell’ambito del progetto Radis. La scultura è stata collocata nella borgata di Valdibà, dove fino agli anni Settanta sorgeva una piccola scuola ormai scomparsa. Realizzata in tubi d’acciaio intrecciati, riproduce fedelmente lo scarabocchio originario, trasformando un gesto infantile in un’opera di grandi dimensioni. L’inaugurazione è avvenuta domenica 28 settembre, con Halilaj che ha sottolineato come l’opera “fa rivivere la vecchia scuola con una casa di fantasia popolata da sogni e scarabocchi”.

La scelta di trasformare un segno dei bambini in un monumento richiama il valore universale del disegno come prima forma di comunicazione. La casetta stilizzata, con tetto a punta e linee essenziali, rappresenta un archetipo grafico condiviso da bambini di diverse culture.

Per i più piccoli, disegnare una casa significa dare forma a concetti di protezione, appartenenza e stabilità. Così, la casetta di Dogliani non solo richiama la memoria scolastica piemontese, ma si collega anche all’infanzia dei coetanei balcanici, in un gesto simbolico di riconciliazione. La scultura gigante rende indelebile quell’atto creativo, trasformando la memoria visiva in uno strumento di dialogo culturale.

L’opera invita anche a riflettere sul destino delle scuole rurali dismesse. L’edificio di Valdibà, come molte piccole scuole italiane, era caduto in abbandono, cancellando parte della storia locale. Collocare qui la scultura significa riportare la scuola al centro della vita collettiva, trasformandola in simbolo di cultura e memoria condivisa.

Abetare diventa così un ponte tra generazioni e territori: tra le Langhe e i Balcani, tra chi ha vissuto quegli spazi negli anni passati e chi oggi incontra l’arte nello spazio pubblico. Secondo la curatrice Papini, l’opera è “un inno alla libertà e all’immaginazione”, dimostrando come un semplice graffito infantile possa trasformarsi in patrimonio duraturo.

Il progetto Radis promuove l’arte contemporanea attraverso la valorizzazione degli spazi pubblici e il coinvolgimento della comunità. Sostenuto da Fondazione Arte CRT e Fondazione CRC, mira a trasformare piazze, borgate e aree urbane in gallerie a cielo aperto, dando agli artisti l’opportunità di dialogare con i luoghi e le persone che li vivono. Ogni intervento si armonizza con il contesto storico e culturale locale.

L’inaugurazione della scultura di Halilaj si è svolta insieme alla mostra “Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia” nella Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia di Dogliani, segnando un nuovo capitolo nella diffusione dell’arte contemporanea nelle Langhe e dimostrando il potenziale dell’arte di rigenerare spazi, stimolare partecipazione e lasciare tracce di riflessione durature.

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