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06 Ottobre 2025 - 14:50
Il governo guidato da Giorgia Meloni sta valutando una revisione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee), strumento chiave per l’accesso a numerose prestazioni sociali. L’obiettivo è rendere più equa la distribuzione di bonus e contributi, evitando sovrapposizioni o benefici concentrati su una platea troppo ristretta.
L’Isee rappresenta la fotografia economica di un nucleo familiare e viene calcolato tramite la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu). Questa deve essere presentata all’ente erogatore, al comune di residenza, a un centro di assistenza fiscale (Caf) oppure direttamente sul portale Inps. La Dsu raccoglie dati anagrafici, reddituali e patrimoniali e rimane valida fino al 31 dicembre dell’anno successivo alla presentazione.
La maggior parte dei bonus e incentivi pubblici si basa su soglie precise legate all’Isee, determinando sia l’accesso sia l’importo delle prestazioni.
La ministra Eugenia Roccella ha spiegato che il governo sta lavorando a un tavolo tecnico-politico per elaborare proposte che promuovano una società più inclusiva, dove il contributo di un figlio sia considerato un valore sociale oltre che familiare.
Tra le novità più recenti, c’è il bonus per le madri lavoratrici: entro fine anno, chi possiede un Isee fino a 40.000 euro riceverà un contributo netto di 480 euro in busta paga. Questo beneficio non incide sull’assegno unico e segue lo stesso principio già applicato al bonus asilo nido e al sostegno per le nuove nascite. Analogo trattamento è previsto per i contributi destinati ai bambini nati in aree montane, secondo la legge approvata dal Senato.
Una delle modifiche già attuate riguarda i titoli di Stato. Buoni fruttiferi postali, libretti di risparmio e obbligazioni statali sono ora esclusi dal calcolo dell’Isee fino a un massimo di 50.000 euro per nucleo familiare.
Il vicepremier Matteo Salvini ha criticato l’attuale calcolo dell’Isee, che penalizzerebbe le famiglie del ceto medio proprietarie di una casa. “Se possiedi una casa, l’Isee risulta alto e perdi bonus per asilo, affitto o bollette. È una follia”, ha detto Salvini, proponendo di escludere la prima abitazione dal calcolo per rendere i bonus più accessibili.
Attualmente, il valore della prima casa è parzialmente escluso: vengono considerati solo eventuali importi oltre 52.000 euro, con aggiunte di 2.500 euro per ogni figlio convivente oltre il secondo. Per la seconda casa e altri immobili, il valore residuo contribuisce interamente all’Isee.
Tra gennaio e luglio 2025, le famiglie italiane hanno ricevuto complessivamente 11,5 miliardi di euro in assegni. Negli anni precedenti, i dati erano: 19,9 miliardi nel 2024, 18,2 miliardi nel 2023 e 13,2 miliardi nel 2022.
Nel 2025, i nuclei beneficiari sono stati 6.168.734, con 9.755.848 figli a carico. L’importo medio per figlio, a luglio, era di circa 172 euro, variando in base alla situazione economica: 57 euro per chi non possiede un Isee o supera la soglia massima (45.939,56 euro), fino a 224 euro per i nuclei con Isee più basso (17.227,33 euro).
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