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I dati

In Italia ci sono 82 milioni di smartphone inutilizzati dimenticati nei cassetti di casa

Uno studio rivela quanto valgono i dispositivi vecchi: dentro ogni telefono un potenziale economico e ambientale da centinaia di milioni di euro

In Italia ci sono 82 milioni di smartphone inutilizzati dimenticati nei cassetti di casa

Nei cassetti degli italiani e degli europei giace un vero e proprio tesoro tecnologico: milioni di smartphone inutilizzati, che potrebbero rappresentare una fonte preziosa di materie prime e dispositivi rigenerabili. Secondo uno studio del Fraunhofer Austria commissionato da Refurbed, in Europa ci sono 642 milioni di telefoni spenti, il cui valore complessivo, tra riciclo e rigenerazione, supera 1 miliardo di euro.

Smartphone rigenerabili e rifiuti elettronici

Dei 642 milioni di dispositivi inattivi, circa 211 milioni potrebbero essere ripristinati e reintrodotti sul mercato. Gli altri 431 milioni, ormai obsoleti, contengono materiali preziosi come cobalto, stagno, tungsteno, magnesio, oro e palladio, stimati in 1,1 miliardi di euro.

La classifica europea dei telefoni abbandonati

La Germania guida la lista con 119,3 milioni di smartphone non utilizzati, seguita dalla Francia con 96,7 milioni. L’Italia si colloca al terzo posto con 82 milioni di dispositivi inattivi. Nel dettaglio italiano:

  • 26 milioni potrebbero essere ricondizionati

  • 56 milioni sono destinati al riciclo, con un valore di circa 200 milioni di euro in materie prime

Un telefono medio da 160 grammi contiene circa 43 grammi di metalli, molti dei quali critici e preziosi. Tra i 56 milioni di smartphone riciclabili in Italia sono presenti:

  • 679 tonnellate di cobalto

  • 55,7 tonnellate di stagno

  • 5,5 tonnellate di tungsteno

  • 16,7 tonnellate di magnesio

  • 1,1 tonnellate di oro

  • 100 kg di palladio

L’importanza del riciclo

Gli smartphone richiedono materiali critici (CRM) come cobalto, rame e palladio, e materie prime da conflitto (CM) come stagno, tantalio, tungsteno e oro. Questi materiali sono limitati, strategici per l’Europa e spesso associati a rischi ambientali e sociali.

Nonostante il potenziale economico e ambientale, la percentuale di smartphone riciclati resta bassa: solo il 10% in Europa e appena il 7,5% a livello globale. L’Unione Europea punta a coprire il 25% del fabbisogno di materie prime tramite riciclo entro il 2030, un obiettivo ancora lontano.

Il ruolo del mercato dei ricondizionati

Il settore dei prodotti rigenerati, come evidenzia Kilian Kaminski, co-fondatore di Refurbed, è in forte crescita e oggi comprende oltre 45.000 articoli, dai tablet agli smartwatch, dai piccoli elettrodomestici alle e-bike.

Optare per dispositivi ricondizionati non significa solo ridurre rifiuti elettronici e emissioni di CO₂, ma anche avere un impatto positivo su consumo idrico e condizioni sociali nei paesi in via di sviluppo.

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