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L'evento

Torino è la capitale dell’innovazione accessibile: si chiude il Festival Digitale Popolare

Oltre 5.000 presenze in piazza Vittorio e mezzo milione di impression sui social per la quarta edizione dell’evento che porta il digitale tra la gente

Torino è la capitale dell’innovazione accessibile: si chiude il Festival Digitale Popolare

Gli stand dell'evento in Piazza Vittorio

Si è conclusa con successo la quarta edizione del Festival Digitale Popolare, che ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento per la divulgazione tecnologica e la cultura dell’innovazione. L’appuntamento, ideato e organizzato dalla Fondazione Italia Digitale con il patrocinio del Comune di Torino e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha portato ancora una volta il digitale in piazza, coinvolgendo cittadini, istituzioni e imprese. L’edizione 2025 ha superato le 5mila presenze in piazza Vittorio, mentre online ha raggiunto oltre 500mila impression sui social. Sul palco e nei diversi talk si sono alternati oltre 150 relatori provenienti da mondi diversi - tra i tanti, Gianluca Gazzoli, Settembre, Daisy Osakue, Cristiano Caccamo, Francesco Bianconi, Alia Guagni, Margherita Bianchin, Veronica Gentili e Francesco Cancellato - che hanno offerto spunti di riflessione su come il digitale stia trasformando la società, la cultura e il lavoro.

«Il Festival Digitale Popolare si consolida come un appuntamento in cui l’innovazione mostra il suo lato pop senza dimenticare l’approfondimento che esperti, enti, aziende e amministratori portano nei talk dedicati ai progetti realizzati e soprattutto al futuro» - ha commentato Francesco Di Costanzo, presidente della Fondazione Italia Digitale. «In tantissimi sono passati dall’igloo di piazza Vittorio, a testimonianza della curiosità e della voglia di conoscenza sul digitale, ormai parte integrante della vita quotidiana di tutti noi. E che sempre di più trasformerà le aree urbane, oltre a connettere quelle interne».

Guardando avanti, il Festival si prepara già a una nuova sfida. «Per l’edizione 2026 - ha anticipato Di Costanzo - abbiamo progettato una nuova crescita: saremo presenti in altre città con degli spin-off a partire da Firenze, confermando la centralità su Torino e mantenendo la stessa filosofia di divulgazione, inclusione e partecipazione, per un digitale sempre più popolare».

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