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Il caso

Produttori locali contro le multinazionali, Coldiretti Cuneo: “Il cibo è strumento di pace e democrazia”

Dalla World Farmers Markets Coalition di Roma un nuovo modello di “geopolitica del cibo” che valorizza i mercati contadini e tutela le comunità locali

Produttori locali contro le multinazionali, Coldiretti Cuneo: “Il cibo è strumento di pace e democrazia”

Foto d'archivio

Il cibo come veicolo di pace, stabilità e democrazia: è questa la visione emersa dall’assemblea della World Farmers Markets Coalition, tenutasi a Roma, e rilanciata da Coldiretti Cuneo. In un momento segnato da crisi globali e tensioni internazionali, i mercati contadini diventano il punto di partenza per una nuova “geopolitica del cibo”, capace di difendere la dignità degli agricoltori e di garantire coesione sociale.

Il modello promosso dalla coalizione internazionale dimostra come le reti di produttori locali possano contrastare le logiche delle grandi multinazionali, ridurre la dipendenza da monocolture e OGM e contribuire concretamente alla lotta contro fame e povertà, soprattutto nei Paesi più vulnerabili, come ricordato dal segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo.

«I mercati degli agricoltori non sono solo luoghi di commercio, ma piattaforme democratiche in cui il valore del cibo locale, pulito e giusto si trasforma in uno strumento concreto di cooperazione internazionale – spiega Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo –. Attraverso questi mercati, migliaia di contadini in tutto il mondo riescono a rimanere presenti sul mercato, preservando le tradizioni agricole e creando un futuro sostenibile per le comunità locali».

«Garantire a ogni comunità l’accesso a un cibo giusto e locale significa promuovere la pace – aggiunge Francesco Goffredo, direttore di Coldiretti Cuneo –. Nella Granda, la rete di Campagna Amica, che conta circa 170 aziende agricole con vendita diretta, 55 agriturismi Terranostra, 31 fattorie didattiche, 16 cuochi contadini e 12 Sigilli Campagna Amica, incarna proprio questo modello».

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