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Riscaldamenti in Piemonte dal 15 ottobre al 15 aprile: ecco le alternative al gas secondo il Politecnico

Da metano a pompe di calore, tutti i sistemi più efficienti per risparmiare nel 2025. Gli esperti spiegano come migliorare comfort e consumi

Riscaldamenti in Piemonte dal 15 ottobre al 15 aprile: ecco le alternative al gas secondo il Politecnico

Foto di repertorio

Con l’arrivo del freddo, 1,5 milioni di caldaie piemontesi tornano in funzione. Dal 15 ottobre al 15 aprile i riscaldamenti potranno restare accesi per 14 ore al giorno, dalle 5 alle 23, con una temperatura massima consentita di 20 gradi. Restano escluse le strutture sanitarie, le case di riposo e le scuole dell’infanzia, che possono mantenere livelli superiori.

A Torino e in gran parte del Piemonte restano prevalenti le caldaie a metano, ma grazie agli incentivi cresce il numero di impianti a condensazione ad alta efficienza. L’Arpa ha registrato nel 2024-2025 un miglioramento significativo: su 625 controlli, solo il 10% ha rilevato irregolarità, contro il 20% della stagione precedente.

Parallelamente si diffondono le pompe di calore, cresciute del 20% in due anni. Una scelta sempre più popolare per chi vuole contenere i costi e ridurre le emissioni. Come spiega Marco Simonetti, docente di Energetica al Politecnico di Torino, “un buon riscaldamento deve consentire al corpo umano di dissipare calore in modo naturale: i sistemi radianti, che scaldano le superfici, offrono il miglior comfort anche con temperature più basse”.

La qualità dell’isolamento resta però decisiva. Una casa ben coibentata e con serramenti efficienti mantiene il calore più a lungo e alleggerisce la bolletta. In Piemonte gli investimenti per il Superbonus hanno superato i 2,5 miliardi di euro, con oltre 30mila interventi approvati, segno di un rinnovato interesse per l’efficienza energetica.

C’è poi chi guarda al condizionatore come alternativa: nelle abitazioni torinesi, un impianto a pompa di calore può costare 9,6 centesimi per kWh con 10 gradi esterni, ma la spesa sale a 14 centesimi se la temperatura scende a zero, superando i costi del gas. Tuttavia, le emissioni di CO₂ restano più basse rispetto alle caldaie tradizionali.

Le pompe di calore ad acqua, abbinate a sistemi radianti o impianti fotovoltaici, garantiscono le migliori prestazioni con costi anche di 7 centesimi per kWh. Il 2025 si annuncia così come l’anno del vero salto tecnologico nel riscaldamento domestico: più efficienza, meno consumi e un occhio alla sostenibilità.

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