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Il caso
01 Novembre 2025 - 08:55
Carta d'identità di carta
Dopo settimane di incertezza, è arrivata la conferma ufficiale: lo SPID non verrà disattivato. È stato infatti rinnovato l’accordo tra Assocertificatori (che riunisce i principali gestori come Poste, Aruba e InfoCert) l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale. La convenzione garantirà la continuità del sistema di identità digitale per i prossimi cinque anni, assicurando l’accesso ai servizi pubblici e privati online utilizzati ogni giorno da milioni di cittadini.
Il rinnovo è stato firmato a pochi giorni dalla scadenza dei termini, scongiurando il rischio di un blocco che avrebbe paralizzato gran parte delle piattaforme digitali italiane. “L’aggiornamento della convenzione conferma il ruolo strategico di SPID e la volontà di proseguire un percorso condiviso verso il futuro dell’identità digitale italiana ed europea”, ha commentato Andrea Sassetti, presidente di Assocertificatori.
L’intesa, tuttavia, non esclude possibili cambiamenti sul piano economico. Alcuni gestori, tra cui Aruba, InfoCert e Register.it, hanno già introdotto un canone annuale per il servizio, mentre Poste Italiane mantiene la gratuità. Restano però incerte le coperture pubbliche per sostenere i costi di gestione, e in assenza di nuovi fondi l’ipotesi di un contributo diretto da parte degli utenti non è esclusa.
Oggi lo SPID rappresenta un successo tutto italiano: oltre 41 milioni di cittadini lo hanno attivato, con 1,2 miliardi di accessi nel 2024 e più di 630 milioni nei primi sei mesi del 2025. Secondo l’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, quasi il 90% degli utenti Internet italiani lo utilizza regolarmente, posizionando l’Italia tra i Paesi più digitalizzati d’Europa.
Il futuro, però, guarda già oltre. Il governo punta infatti sulla Carta d’Identità Elettronica e sul Digital Identity Wallet europeo, un portafoglio digitale che consentirà di gestire documenti e credenziali direttamente dallo smartphone. Il sistema, già in fase di test nell’app IO, segnerà il prossimo passo nell’evoluzione dell’identità digitale italiana.
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