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Salute
03 Novembre 2025 - 16:35
									Negli ultimi giorni due sezioni di un asilo nido di Novara sono state temporaneamente chiuse dopo il sospetto di un caso di scabbia. La decisione, presa a scopo precauzionale, ha consentito di effettuare un’accurata sanificazione degli ambienti. Secondo alcune segnalazioni, episodi simili sarebbero comparsi anche in una scuola dell’infanzia e in una primaria della zona nelle settimane precedenti.
Il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Novara, Edoardo Moia, ha spiegato che non ci sono motivi di preoccupazione. Nel mese di ottobre non sarebbero stati segnalati nuovi casi di scabbia nella fascia d’età 0-6 anni e non risulterebbero notifiche ufficiali relative all’asilo nido chiuso. La sospensione delle attività sarebbe stata probabilmente una scelta autonoma del responsabile della sicurezza per consentire una bonifica ambientale.
Moia ha aggiunto che episodi di scabbia possono comparire sporadicamente anche in altre scuole, ma si tratterebbe di casi isolati. Non ci sarebbe dunque motivo di parlare di allarme, poiché in presenza di un’infezione si interviene tempestivamente e la situazione viene risolta senza difficoltà.
Il medico ha ricordato che chi contrae la scabbia può essere riammesso in comunità già 24 ore dopo l’inizio della terapia. I familiari conviventi dovrebbero monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e, in alcuni casi, sottoporsi a un trattamento preventivo.
Per quanto riguarda gli ambienti, è importante igienizzare accuratamente vestiti, lenzuola e oggetti in tessuto. Gli articoli non lavabili andrebbero isolati e sigillati in sacchetti di plastica per alcuni giorni prima di procedere con la pulizia definitiva.
Secondo l’Asl, la scabbia si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto e prolungato tra pelle e pelle. Il rischio sarebbe più elevato nei contesti comunitari o residenziali, dove i contatti fisici sono frequenti. La prevenzione si basa su semplici norme di igiene personale.
I sintomi più comuni sono prurito intenso e arrossamento localizzato, causati dai cunicoli che il parassita scava sotto la pelle. Si tratta di un’infezione cutanea che, secondo il direttore del Dipartimento, non comporta complicazioni gravi e può essere risolta facilmente con il trattamento adeguato.
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