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Le infezioni respiratorie in Italia sono in leggero calo: 417mila nuovi contagi in una settimana

Diminuisce l’incidenza a livello nazionale, ma restano più colpiti i bambini sotto i 5 anni. Prevalgono Rhinovirus e SARS-CoV-2

Infezioni respiratorie, casi in leggero calo: 417mila nuovi contagi in una settimana

(foto: depositphotos)

Nella settimana compresa tra il 27 ottobre e il 2 novembre, in Italia si è registrato un leggero calo delle infezioni respiratorie acute (ARI). L’incidenza è scesa a 7,28 casi ogni 1.000 assistiti, rispetto ai 7,36 rilevati nel precedente bollettino, per un totale stimato di circa 417mila nuovi episodi.

I dati, diffusi dal secondo rapporto stagionale del sistema di sorveglianza RespiVirNet, evidenziano come la fascia più colpita resti quella dei bambini da 0 a 4 anni, con circa 21 casi ogni 1.000 assistiti. L’intensità dei contagi resta contenuta nella maggior parte delle regioni, con un livello medio solo nella provincia di Trento.

Sul fronte virologico, la circolazione dei virus influenzali e del virus respiratorio sinciziale (VRS) è ancora limitata, mentre risultano più diffusi Rhinovirus, SARS-CoV-2 e virus parainfluenzali. Le analisi mostrano una positività del 4,2% per i virus influenzali, dell’8,6% per SARS-CoV-2 e dello 0,8% per VRS. Tra gli altri agenti respiratori, i Rhinovirus rappresentano il 18% dei casi. Anche negli ospedali, le percentuali più elevate di positività si registrano proprio per Rhinovirus e SARS-CoV-2.

Da quest’anno la rete RespiVirNet ha introdotto un nuovo criterio di sorveglianza, allineandosi al modello europeo dell’ECDC: non vengono più monitorate le sindromi simil-influenzali (ILI), ma le infezioni respiratorie acute (ARI).

La nuova definizione consente di includere un ventaglio più ampio di sintomi (come tosse, mal di gola, naso che cola o difficoltà respiratoria) offrendo così un quadro più preciso sull’andamento dei virus respiratori, anche quelli diversi dall’influenza stagionale.

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