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CRONACA GIUDIZIARIA
17 Novembre 2025 - 13:25
Tre anni di carcere chiesti dalla procura. Una vita professionale appesa a un filo. E oggi, invece, la frase che che chiude tutto: “Il fatto non sussiste”. È questo il verdetto con cui il tribunale di Torino ha assolto la dirigente scolastica di un istituto comprensivo cittadino, accusata di maltrattamenti su uno studente affetto da una rara patologia tra il 2021 e il 2022. La sostituta procuratrice Antonella Barbera aveva descritto un quadro grave: “Ha causato costanti vessazioni e uno stato di grande malessere nei confronti del ragazzo”, aveva sostenuto, chiedendo tre anni di reclusione. Una richiesta pesante che, se accolta, avrebbe segnato per sempre la carriera e la vita privata della donna. Oggi, però, la giustizia ha pronunciato un’altra sentenza. Dentro l’aula, la preside si è commossa, circondata da colleghi e amici che hanno sempre creduto nella sua innocenza. Fuori dal tribunale, il sollievo è stato altrettanto palpabile: per lei, la conferma che non c’è mai stata alcuna condotta persecutoria, ma solo decisioni gestionali legate alla gestione della scuola e della comunità.
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