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Il fatto
24 Novembre 2025 - 14:30
Durante le festività natalizie, è abbastanza frequente sentire di diversi incidenti legati al monossido di carbonio, un gas silenzioso ma estremamente pericoloso. Problemi a stufe, caldaie e canne fumarie hanno provocato ricoveri in tutta Italia, mettendo a rischio la vita di adulti e bambini.
Un caso recente ha colpito un’intera famiglia di sei persone nel Comune di Ranzo, in provincia di Imperia. La madre, il padre e i loro quattro figli piccoli hanno accusato malori nella notte a causa di una fuga di monossido di carbonio, scattata probabilmente da una termostufa a legna nel locale caldaia.
L’allarme è scattato quando uno dei bambini si è svegliato e ha iniziato a piangere, attirando l’attenzione dei genitori che hanno intuito il pericolo. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e personale sanitario del 118, evacuando l’abitazione e soccorrendo tutti i componenti della famiglia.
I più gravi risultano essere i bambini più piccoli, tra cui un bimbo di 3 anni e uno di un anno e mezzo, trasportati d’urgenza insieme alla madre all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova tramite elisoccorso Grifo. Gli altri componenti della famiglia sono stati ricoverati nei pronto soccorso del Santa Corona di Pietra Ligure e dell’ospedale di Imperia.
Fortunatamente, dopo i controlli medici, è stato escluso il pericolo di vita per tutti, ma la vicenda sottolinea quanto sia importante intervenire immediatamente in caso di sospetta intossicazione da monossido di carbonio.
Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore e insapore, per questo difficilmente percepibile senza strumenti di rilevazione. Si forma durante qualsiasi combustione e può diventare letale anche in piccole quantità. Le fonti principali includono caldaie, stufe, camini e apparecchi a gas o a combustibili solidi e liquidi.
Le canne fumarie, progettate per espellere i gas nocivi, possono diventare pericolose se ostruite o malfunzionanti. Gli esperti raccomandano di installare e mantenere gli impianti seguendo le normative, effettuare controlli periodici e assicurare una corretta ventilazione degli ambienti in cui sono presenti apparecchi a combustione.
Particolare attenzione va rivolta agli impianti a bombole GPL, non collegati alla rete del metano. Le bombole esterne devono essere controllate regolarmente e l’intero impianto sottoposto a prova di tenuta ogni 10 anni per evitare incidenti.
Prevenire è possibile: rilevatori di monossido, manutenzione regolare e corretta aerazione degli ambienti restano le armi principali contro il “killer silenzioso” delle nostre case.
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