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Il report

Torino, la città sempre in coda: 44 ore all'anno perse nel traffico

Inrix 2025: 17 km/h di media in centro. Dati stabili, ranking giù per peggioramenti altrui

Torino, la città sempre in coda: 44 ore all'anno perse nel traffico

Gigantesco ingorgo in piazza Baldissera. Migliaia di automobilisti intrappolati in coda da ore

Ormai sembra essere nota a tutti la nostra abile bravura a rimanere fermi in coda. Infatti Torino si riconferma tra le città più congestionate d’Italia: gli automobilisti passano in media 44 ore l’anno bloccati in coda, l’equivalente di quasi due giorni pieni. L’imbuto più evidente risulta sempre nell’ultimo chilometro prima del centro, dove la velocità media scende a 17 km/h. Lo rileva la Inrix Global Traffic Scorecard 2025, che assegna al capoluogo piemontese il decimo posto nazionale e il 119° a livello mondiale. Secondo Inrix, il quadro torinese ripete quello dell’anno scorso: né meglio né peggio. A cambiare è la posizione relativa, complice il peggioramento di altre città.

Nell’area centrale pesano i cantieri, che trasformano la circolazione in una una lunga marcia che sembra non finire mai. Nel resto del Piemonte, il traffico è meno gravoso: Novara totalizza 38 ore l’anno in coda; Biella e Asti 33; Cuneo 28. Vercelli è l’unico capoluogo sotto le 24 ore, con 22. A livello nazionale, Roma guida la classifica con 76 ore, seguita da Milano (67), Brescia (57) e Firenze (51). Torino, con 44, è al pari di Verona e precede di poco Napoli (43).

Sul piano mondiale, Istanbul è la città più congestionata del 2025 con 118 ore, davanti a Città del Messico (108). In Europa il primato spetta a Londra, 91 ore e settimo posto globale, seguita da Parigi, seconda nel continente e ottava nel mondo. Torino in compenso sconta criticità tipiche dei grandi centri: strozzature infrastrutturali, grandi assembramenti di mobilità concentrati nelle stesse fasce orarie, lavori prolungati. Il peggior collo di bottiglia è l’ingresso al centro, dove le corsie ridotte dai cantieri e le intersezioni ravvicinate rallentano l’intero flusso.

La ripetuta alternanza di cantieri, deviazioni e semafori congestionati crea un “effetto fisarmonica” che si ripercuote a catena sui quartieri limitrofi. Anche piccole interferenze, come carico/scarico non regolato, doppie file, svolte a raso, hanno un impatto amplificato quando la rete è già satura. D’altronde basti pensare che ormai da anni uno dei principali incubi che tormentano i sonni dei torinesi è dover transitare da piazza Baldissera nelle ore di punta. Ormai abbiamo smesso di contare le sere in cui abbiamo scritto degli ingorghi di quella piazza, popolata da un cantiere infinito e impossibile da percorrere verso le 18, quando tutta la città torna verso casa da lavoro e si condensa in quel preciso punto. Un “tappo” che continua a mandare in tilt la circolazione anche in tutte le strade limitrofe, con serpentoni di automobilisti che, spesso e inutilmente, cercano “scampo” nelle vie laterali, finendo per intasare anche quelle.

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