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Il caso
17 Dicembre 2025 - 13:30
La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, continua a sostenere con fermezza la riforma dell’accesso a Medicina, nonostante le recenti critiche e le contestazioni degli studenti. Durante un intervento a Palermo, ha definito il nuovo sistema “una riforma che scardina le lobby più radicate degli ultimi 25 anni”, sottolineando come l’obiettivo sia quello di eliminare privilegi legati ai corsi di preparazione costosi e ai test mnemonici.
Secondo Bernini, il nuovo meccanismo del semestre-filtro sostituirà il tradizionale test d’ingresso e renderà più equo l’accesso alla formazione universitaria. “Abbiamo abbattuto la lobby dei professori che offrivano ripetizioni private per superare test mnemonici e quella di chi voleva limitare l’ingresso di nuovi medici”, ha spiegato. La ministra ha inoltre ricordato che, per la prima volta in 25 anni, 55 mila studenti potranno iniziare il percorso universitario senza essere esclusi a priori.
Il sistema prevede che gli studenti accumulino crediti formativi già dal primo semestre. I risultati del secondo appello, in programma il 23 dicembre, saranno determinanti per completare la graduatoria nazionale, prevista per il 12 gennaio 2026. Per il momento, dalle prime prove dello scorso 20 novembre, emerge che la sperimentazione non ha raggiunto le aspettative: solo il 15% degli studenti ha superato Fisica e circa il 22-23% le prove di Biologia e Chimica.
Questo significa che i posti disponibili nelle università pubbliche (circa 20 mila) rimangono ampiamente superiori al numero di studenti ammessi. Per ovviare a questa situazione, il ministero valuta la possibilità di introdurre un meccanismo di ripescaggio.
Il funzionamento sarà graduato: priorità ai candidati che superano tutti e tre gli esami, seguiti da chi supera due prove su tre, e infine da chi ne supera una sola. Gli studenti ammessi con debiti dovranno recuperare le materie insufficienti con esami scaglionati nel corso dell’anno accademico. Bernini ha chiarito che, almeno per quest’anno, la riforma non subirà modifiche significative. Tuttavia, legali consultati da Fanpage.it hanno sottolineato che cambiare le regole durante il percorso potrebbe risultare incostituzionale.
In sintesi, il semestre-filtro punta a garantire formazione a tutti gli studenti ammessi, riducendo il ricorso ai test selettivi e privilegiando un percorso più equo, anche se i primi risultati mostrano alcune criticità da affrontare con attenzione.
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