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Alla pasticceria Raspino panettoni, pandori, Pan Passito e pralineria tra poesia e tradizione

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Questa è la bellissima storia di una bottega, iniziata il 1° settembre del 1959. A raccontarla è Rosanna Raspino, moglie di Gino Rigobello, titolari della pasticceria “Raspino” di Torino.

Rosanna è un vulcano di energia. Figlia di Margherita Ghigo, nome celebre dell’arte pasticcera torinese, e di Lorenzo. «Negli anni ’60 i miei genitori si sposano e aprono un piccolo negozio, con niente in tasca e solo voglia di lavorare. Nel tempo portano ai torinesi, e non solo, il meglio della pasticceria piemontese Oggi, io e Gino portiamo avanti ciò che ci hanno lasciato: l’amore per la pasticceria e la consapevolezza che solo con prodotti di alta qualità si possono fare cose straordinarie».

Raspino significa tradizione e modernità, sapori autentici e originalità. «Non conosciamo le parole “conservanti” e “semilavorati” ma usiamo solo prodotti naturali», prosegue Rosanna. «Il lievito madre naturale si tramanda da 110 anni; la torta nocciola è fatta con nocciole piemontesi; burro e uova freschissimi fanno eccellenti i nostri prodotti, tra cui il Pandoro con granella di nocciole e zucchero a velo (sembra un fiocco di neve, così leggero!) e il Panettone con canditi di arancio, cedro e uvetta di Pantelleria, preparati in casa. Il Pan Passito ha arancia candita e uvetta bagnata nel Passito ed è servito con Passito».

La pralineria è un must: dal cioccolatino ripieno di pera Madernassa e Barbera a quello con tartufo d’Alba. Corso Regio Parco 24, 011.850142. Chiuso lunedì. Dal 12 dicembre sempre aperti.

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