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Polemiche per la statua osé? «L’arte non deve avere tabù»

statue

L’inaugurazione della statua dedicata alla “Spigolatrice” di Sapri, che ha scatenato polemiche e accuse di sessismo per una sensualità giudicata troppo marcata, ha di certo avuto il merito di aprire un dibattito sulla nudità nell’arte. Per quanto sia stata giudicata offensiva dalla Boldrini, a Torino, le donne si schierano a favore dell’opera e più in generale sostengono il concetto di libertà espressiva dell’artista e dell’arte.

Del resto fin dall’antichità la figura femminile viene raffigurata senza veli, dalla Venere di Willendorf risalente a ben 24mila anni fa, alle innumerevoli statue egizie e del mondo classico che rappresentavano le donne e divinità senza veli per esaltare la bellezza delle forme. Anche negli ultimi due secoli sono numerosi gli esempi “svelati”: nella nostra città ne abbiamo diversi, tra i più noti vi è la Dora in piazza Cln, l’opera dell’artista Umberto Baglioni distesa a seno nudo dietro chiesa di Santa Cristina, accoglie i turisti e fa da sfondo alle foto e selfie di famiglie e turisti.

Al parco del Valentino, disposte lungo l’ovale della vasca della Fontana dei 12 mesi, progetto realizzato per l’Esposizione Nazionale del 1898 in occasione dei 50 anni dello Statuto Albertino, sono innumerevoli le statue di donne svestite o seminude che rappresentano i mesi più caldi. Qualcuna mostra un seno, altre addirittura il fondoschiena, parte del corpo, quest’ultima, che tante polemiche ha suscitato nella Spigolatrice salernitana. Un altro esempio di statua a seni scoperti è la Pietà di Contratti, realizzata nel 1911 ad ornamento del ponte Umberto I che ancora oggi accoglie chi arriva in città.

La nudità non manca neanche nel monumento a Cavour in centro a piazza Carlina. L’opera, realizzata dallo scultore senese Giovanni Duprè a seguito dell’Unità d’Italia e inaugurata alla presenza di re Vittorio Emanuele II nel 1873, suscitò anche in quel caso polemiche riguardo al soggetto: un’Italia matronea e discinta, inginocchiata, che offre la corona civica a un Cavour ammantato con in mano un foglio con su scritto “Libera chiesa in libero Stato”.

Da tempo la nudità non fa più scalpore nelle persone, tantomeno nelle statue, e a confermarlo sono proprio le donne torinesi: «Penso che le polemiche sulla Spigolatrice sia una polemica inutile perché l’artista deve essere libero di esprimersi come meglio crede» spiega Clara osservando la Dora in piazza Cln. Anche per Giorgia, seduta in un dehor di un bar in Crimea, appena uscita dalla palestra la nudità non è tabù: «Le statue nude ci sono sempre state e credo sia giusto esaltare la figura del corpo sia femminile sia maschile». «Come donna - aggiunge Marianna - non mi sento offesa, ma la statua in questione è brutta». Dello stesso avviso anche Maria Luisa: «La trovo fuori personaggio, non rappresenta certo una contadina di quel periodo storico». Anche qualche uomo non condivide l’arte della Spigolatrice, come Andrea: «Io l’avrei preferita nuda, e con quel fondoschiena sembra Kim Kardashian».

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