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19 Ottobre 2021 - 08:00
Fa festa, nell’ultimo giorno, il Salone del Libro, annuncia dati record di presenze e rassicura sulla continuità del suo direttore, ma nello stesso tempo manda messaggi alla politica, magari anche alla nuova amministrazione uscita dalle urne.
Sono 150mila i visitatori reali di quella che sarà ricordata come l’edizione simbolica della rinascita: «Qui c’è un Paese che fa forse meno rumore di chi spacca le vetrine della Cgil, ma io credo facciano anche rumore 150mila persone che sfogliano un libro» ha detto il direttore Nicola Lagioia. Che ha poi aggiunto, parlando di messaggi significativi: «Torino ha la capacità di fare record e dissiparli, il record che questa fiera è in termini di dimensioni la più grande manifestazione fieristica da quando c’è il Covid. Questo record la città e il territorio devono provare ad amministrarlo. Ora dobbiamo correre perché il prossimo Salone è a maggio. Il Salone non può crescere per dimensioni ma può crescere dal punto di vista qualitativo attraverso collaborazioni con istituzioni importanti».
Già: nel 2022 il Salone torna nella sua solita collocazione temporale ma lo farà con l’attuale squadra? Nicola Lagioia ha infatti confermato che sarà ancora il direttore: «Io sarò qui almeno fino a maggio - ha detto -. Però dovremo capire il futuro del Salone quando avremo un piano industriale, quando avremo individuato il tema conduttore e sentito gli editori, allora capiremo i ruoli, chi è giusto che faccia cosa. Qualcosa nell’organizzazione bisognerà cambiarla. Sono sicuro che saremo in grado di scegliere il meglio».
«Anche la conferenza stampa è piena qui al Salone, e nominare tutte le persone della squadra che lavora dietro questa avventura è come snocciolare una interminabile lista di titoli di coda di un film - è stato l’intervento di Giulio Biino, presidente del Circolo dei lettori -. Pensavamo che raggiungere i 100mila visitatori fosse un sogno, invece li abbiamo superati alla grande. È andato oltre le nostre aspettative questo meraviglioso Salone». «Una cosa è chiara - ha aggiunto, quasi facendo eco a Lagioia -: dobbiamo mettere sul tavolo con le istituzioni pubbliche il futuro logistico del Salone». Biino ha anche affrontato quello che sarà un tema importante, visto che nel 2022 Torino ospiterà l’Eurovision Song Contest, con la possibilità di una sinergia fra i due eventi: «Per adesso non è il caso di fate anticipazioni, vedremo, ma certo l’Eurovision non può essere un problema no?». D’altra parte, la sintesi di Lagioia è che «con il modello attuale abbiamo raggiunto il massimo, per espanderci bisogna inventare altre cose, ma dobbiamo avere presente che questo richiede investimenti».
D’altra parte, che le ricadute per la città siano state notevoli è un fatto tangibile. E secondo le stime dell’Osservatorio alberghiero della Camera di commercio di Torino, nel weekend appena trascorso l’occupazione alberghiera si è attestata all’84%, con un picco pari all’85,8% nella notte tra sabato e domenica, un incremento del 18,5% rispetto alla settimana precedente.
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